L’estate della Juventus ha avuto il sapore delle incertezze, con tanti nomi in bilico e valigie pronte a metà. Eppure, alla fine, diversi giocatori dati per esuberi sono rimasti a disposizione di Igor Tudor, pronti a trasformarsi da “precari” in risorse concrete. Non è un caso che il simbolo di questa parabola sia Dusan Vlahovic, rimasto nonostante le voci di cessione e oggi di nuovo protagonista con due gol nelle prime giornate.
Miretti, McKennie e i giovani in cerca di spazio
Il caso più evidente è quello di Fabio Miretti: il Napoli lo aveva seguito da vicino, ma un infortunio muscolare lo ha trattenuto a Torino. Il suo rientro, previsto per metà settembre, garantirà al tecnico nuove opzioni tra mediana e trequarti, settori già rinforzati dagli arrivi di Zhegrova e Openda. In attesa di conferme anche il giovane Adzic, talento ancora acerbo, ma inserito nel gruppo con l’obiettivo di crescere.
Poi c’è Weston McKennie: contratto fino al 2026, nessuna offerta concreta e un futuro che resta sospeso. Tudor lo ha impiegato con cautela nelle prime giornate, ma la sua presenza in rosa testimonia come il mercato non sia riuscito a liberare spazio.
Kostic, Rugani e Perin: i ritorni silenziosi
Un’altra sorpresa è rappresentata da Filip Kostic, rientrato dal prestito al Fenerbahce e già decisivo con l’assist per Vlahovic a Genova. Il croato lo ha rilanciato come vice-Cambiaso, segnale che l’esterno può ancora avere un ruolo importante. Più defilati ma altrettanto utili i ritorni di Daniele Rugani, prima alternativa a Bremer in difesa, e di Mattia Perin, pronto a riprendersi il ruolo di vice-Di Gregorio dopo l’operazione alla mano.
Così, tra conferme inattese e rientri silenziosi, la Juventus si ritrova con un organico più profondo del previsto. E se in estate molti sembravano di troppo, oggi Tudor può guardare alla sua panchina con la certezza di avere alternative affidabili per affrontare la stagione.