Il derby della Mole, la stracittadina più antica d’Italia, torna a infiammare Torino. Sabato 8 Novembre, all’Allianz Stadium, la Juventus ospiterà i granata di Marco Baroni, assente per squalifica. L’undicesima giornata di campionato vede i bianconeri occupare la sesta posizione, mentre il Toro la tredicesima. Due squadre distanti in classifica ma unite da una rivalità che vale più di tre punti. Il derby non è mai una partita come le altre: nonostante il pareggio contro lo Sporting CP, per la Vecchia Signora questa è l’occasione per cambiare la stagione.
Dal 1907 a oggi: storia e numeri di una rivalità senza tempo
I risultati ottenuti mostrano come entrambe le squadre piemontesi facciano fatica a trovare continuità e abbiano vissuto stagioni altalenanti. Le 5 vittorie bianconere, raggiunte solo in campionato, confermano come la società non si sia dimostrata ancora all’altezza delle aspettative dei tifosi. L’ennesimo pareggio contro lo Sporting CP in Champions League ha lasciato sensazioni contrastanti: una prestazione relativamente solida, ma con difficoltà nel chiudere la partita. Tuttavia, la sfida con il Toro può essere rappresentare un punto di svolta non solo in termini di classifica, ma soprattutto dal punto di vista mentale. La Juventus, squadra estremamente emotiva e sensibile alla pressione, necessita di ritrovare compattezza e fiducia sul campo. Il derby, dunque, diventa una prova significativa per testare la maturità del gruppo. Dopo una stagione di basso livello, i bianconeri dovranno raggiungere la sesta vittoria in campionato
Sul fronte opposto, il Torino non vince un derby dal 26 aprile 2015, quando i gol di Matteo Darmian e Fabio Quagliarella firmarono un successo storico. Nella stessa stagione i granata riuscirono a spingersi fino agli ottavi di Europa League. Tuttavia da allora, la sfida ha parlato solo bianconero. Da quando è stato inaugurato l’Allianz Stadium, si contano quindici confronti: dodici vittorie bianconere e tre pareggi. Un bilancio che testimonia un dominio quasi assoluto. Le statistiche peggiorano ulteriormente per il Toro: infatti i rivali sono la squadra da cui hanno subito più sconfitte e reti nella loro storia.
Non è finita qui, perché i dati a favore della Vecchia Signora proseguono. Infatti, dal 2008 al 2023, i bianconeri hanno sempre segnato almeno una rete nei derby, e tra il 2002 e il 2014 hanno mantenuto inviolato la propria porta. Inoltre, tra il 25 ottobre 2008 e il 30 novembre 2014, la Juve ha collezionato una striscia di vittorie consecutive da record, consolidando il dominio cittadino. La supremazia bianconera è evidente anche nelle vittorie complessive: 76 contro le 35 del Torino, 45 pareggi in 156 partite precedenti.
Probabili formazioni: la Juventus cerca la vittoria, il Torino vuole il riscatto
La Juventus di Spalletti potrebbe rinnovare il 3-5-2, con Michele Di Gregorio tra i pali. Nonostante il tecnico abbia spesso utilizzato la difesa a quattro, il reparto arretrato sarà composta da Teun Koopmeiners come braccetto di sinistra, al centro Federico Gatti e sulla destra Pierre Kalulu. L’olandese ha mostrato segnali di crescita nelle ultime sfide contro Cremonese e Sporting CP, evidenziando un netto miglioramento rispetto all’inizio di stagione. Sulle fasce spazio Filip Kostić e Andrea Cambiaso. Il serbo, al di fuori degli undici titolari in Europa, ma nominato Man of the match nell’ultima di campionato. Cambiaso, invece, sembra aver ritrovato il ritmo di gioco e fiducia, offrendo prestazioni convincenti sulla corsia di destra.
A centrocampo giocheranno Khéphren Thuram, Manuel Locatelli e Weston McKennie. Nelle ultime partite, il francese fatica in fase di rifinitura, di recupero e d’impostazione, probabilmente complice il recente fastidio al polpaccio. Locatelli rimane il punto di equilibrio del reparto e McKennie, jolly tattico per eccellenza, può essere sfruttato come centrocampista e mezzala. Una risorsa per Luciano Spalletti che, impressionato dalla duttilità del giocatore, ha chiesto il suo rinnovo alla dirigenza juventine. Da non escludere l’impiego di Fabio Miretti, ancora poco utilizzato ma potenziale mezzala destra o sfruttato nella costruzione. Lo stesso ruolo che il tecnico aveva affidato a interpreti del calibro come Stanslav Lobotka al Napoli, Marcelo Brovović all’Inter e David Pizarro alla Roma. Nonostante ciò, nel reparto manca un giocatore che possa dettare i tempi come quest’ultimi e probabile l’arrivo a gennaio di un centrocampista.
In attacco Dusan Vlahović e Kenan Yildiz. Il turco non riesce ad essere costante in termini realizzativi, mentre il centravanti serbo vive un ottimo momento: capocannoniere della rosa e trascinatore nello spogliatoio. La Juventus dovrebbe confermare questa struttura anche nel derby, ma nel medio periodo Spalletti potrebbe tornare al 4-3-3, una volta consolidati i meccanismi di gioco.
Dopo la partita contro lo Sporting, nella conferenza stampa post gara, il tecnico toscano ha evidenziato la voglia della squadra di lottare, correre e reagire, qualità che però non concretizzate nel risultato finale, anche a causa della buona prestazione degli avversari. Spalletti ha sottolineato la necessità di migliorarne nel gioco stretto e nella gestione del possesso. L’allenatore, però si è mostrato fiducioso: ha ribadito di credere nella crescita del gruppo e nel percorso intrapreso mantenendo un atteggiamento positivo in vista delle prossime gare. Il derby diventa così l’occasione per ottenere risposte sul campo e ritrovare con convinzione risultati e continuità.
Torino, quante assenze
Il Torino con il vice Leonardo Colucci, che sostituirà in panchina lo squalificato Marco Baroni, dovrebbe rispondere con un 3-5-2. In porta ci sarà Alberto Paleari, chiamato a sostituire l’infortunato Franco Israel dopo la sfida contro il Napoli. Schierati in difesa Saul Coco, Guillermo Maripan e Adriano Ismajli, per un reparto che finora ha subito ben sedici gol dall’inizio del campionato. Sulla fascia degli esterni i candidati titolari sono a sinistra Cristian Biraghi e a destra Valentino Lazaro. Resta in dubbio Marcus Pedersen, reduce da un attacco febbrile che lo ha costretto a saltare l’allenamento a porte aperte.
Davanti la coppia d’attacco sarà formata da Giovanni Simeone e Cyril Ngonge, anche se non è da escludere l’impiego di Che Adams. Con una media di un gol a partita, il Torino arriva al derby della Mole con tre sconfitte, l’ultima contro il Parma alla quinta di campionato, quattro pareggi e tre vittorie pesanti contro Roma, Napoli e Genoa. Tuttavia, gli ultimi due pareggi consecutivi evidenziano la solita condizione della squadra nelle ultime stagioni: un gruppo privo di continuità e che galleggia nel centro della classifica senza riuscire a spingersi oltre. Il primo punto è arrivato in casa del Bologna, il secondo, ben più amaro, contro il Pisa, attualmente appena sopra la zona retrocessione. Ora affrontare la Juventus significa misurarsi con i propri limiti e per il Torino da troppo tempo il derby rappresenta più resa che un’occasione di riscatto.
Per la Juventus è giunto il momento di ritrovare fiducia e ritmo. Per il Torino, la possibilità di infrangere una supremazia sportiva che dura da quasi dieci anni. Una partita che coinvolge una città intera e va oltre i punti e la classifica.

