Dalla quiete di Herzogenaurach al calore del Signal Iduna Park, la Juventus ha vissuto una settimana tedesca che ha lasciato segni concreti sul lavoro di Igor Tudor. Nel quartier generale Adidas, tra campi perfettamente curati e attrezzature all’avanguardia, il tecnico croato ha potuto plasmare una squadra finalmente sua, libera dall’etichetta di “traghettatore” e con basi più solide rispetto a un anno fa.
Il clima fresco ha favorito carichi di lavoro più intensi, mentre l’assenza di proclami ha lasciato spazio alla sostanza. Tudor, schivo e diretto, ha preferito far parlare il campo: meno riflettori, più fatica e dettagli tattici.
Modesto, la presenza che mancava
In questo scenario si è inserito Francois Modesto, figura sempre presente dietro le quinte. Lo si è visto arrivare in bici o in auto, dialogare con i giocatori, guidare il gruppo nelle uscite di squadra e proteggere la privacy dello spogliatoio. Un ruolo silenzioso ma determinante, che sembra colmare un vuoto avvertito nella passata stagione.
La prova di Dortmund
Il test contro il Borussia Dortmund, immerso in un’atmosfera giallonera travolgente, ha dato segnali incoraggianti. Nei primi 64 minuti, prima della girandola di cambi, la Juventus ha mostrato organizzazione e intensità, offrendo ai tifosi una prestazione che sa di promessa. Tudor aveva tenuto basse le aspettative, ma il campo ha suggerito che la squadra possa essere già avanti nel percorso di crescita.
Obiettivo 24 agosto
Archiviata la parentesi tedesca con una vittoria di prestigio, la Juventus è rientrata alla Continassa. Dopo il giorno di riposo, si riprenderà la marcia verso il debutto in campionato del 24 agosto, con la speranza che anche la stagione, come il ritiro, sia radicalmente diversa.