La vittoria sul campo del Bodo/Glimt era necessaria, quasi obbligatoria, per tenere accesa la corsa europea della Juventus. Non era un dentro o fuori, ma poco ci mancava: un altro passo falso avrebbe complicato in modo drammatico il percorso nella League Phase, costringendo la squadra di Luciano Spalletti a un finale di girone senza margini d’errore.
Il successo in Norvegia, arrivato con un brivido nel finale, ha rimesso in equilibrio la situazione, pur non essendo sufficiente da solo a blindare la qualificazione.
Il quadro: i playoff sono l’obiettivo minimo
Con sei punti, la Juventus non può ancora pensare con serenità alle prime 24 posizioni che garantiscono l’accesso ai playoff, ma il calendario offre una spinta di ottimismo: all’orizzonte c’è il match casalingo contro il Pafos, snodo fondamentale per consolidare la corsa alla qualificazione.
Le ambizioni, però, non si fermano al semplice passaggio del turno: la domanda che si fanno in molti è se i bianconeri possano ancora entrare tra le prime 8, evitando così il turno di playoff e qualificandosi direttamente agli ottavi.
Prime 8: perché è così importante
Il nuovo format Champions premia in modo significativo le squadre che chiudono tra le prime otto del girone unico: accesso diretto agli ottavi, nessun turno intermedio, vantaggio logistico ed energetico. Un privilegio pesante, che la Juventus l’anno scorso ha sfiorato senza riuscirci, pagando poi proprio il turno in più.
La Juve può ancora farcela?
Sì, teoricamente è ancora possibile. Con metà percorso davanti, la classifica è tutt’altro che definitiva e bastano una o due giornate favorevoli per cambiare le gerarchie. Ma il margine è minimo. Le probabilità, al netto dei risultati attuali, restano basse.
Quanti punti servono?
Per una proiezione attendibile si guarda alla scorsa stagione: per chiudere tra le prime 8 sono serviti almeno 16 punti. È plausibile che anche quest’anno la quota resti simile.
Cosa deve fare la Juventus
La risposta è semplice quanto severa: vincere tutte le partite rimanenti. Il calendario prevede Pafos (in casa), Monaco (in trasferta), Benfica (all’Allianz Stadium).
Tre gare in cui la Juventus non parte sfavorita, ma che richiedono continuità e precisione assolute. I nove punti aggiuntivi porterebbero i bianconeri a quota 15: una soglia che potrebbe non bastare per rientrare nelle prime otto, soprattutto se la differenza reti dovesse diventare discriminante. E su questo fronte la squadra di Spalletti non ha ancora numeri tali da garantire vantaggi.
Playoff assicurati (quasi)
C’è però una certezza: con tre vittorie la Juventus sarebbe aritmeticamente tra le prime 16, ottenendo il ritorno dei playoff in casa, un avversario sulla carta più abbordabile, un posizionamento più favorevole nel sorteggio. Gli ottavi diretti restano un sogno complicato, ma non irrealizzabile. Servono tre vittorie, tanti gol… e un pizzico di caos negli altri campi.

