La Juventus Next Gen ha concluso il campionato di Serie C al 9° posto in classifica, situazione che lo ha portato a pescare ai play-off il Benevento, una delle squadre più difficili da affrontare in questa fase. Il tecnico Massimo Brambilla ha commentato il percorso dei suoi ragazzi ai microfoni de La Repubblica di Torino: “L’obiettivo primario è stato raggiunto e la crescita della squadra è sotto gli occhi di tutti. Il secondo obiettivo riguardava i risultati e ci siamo salvati vista la situazione della classifica ad un certo punto della stagione. Ora siamo ai play-off e ragioniamo alla giornata. Pensiamo prima al Benevento e non andiamo oltre. Vediamo quel che succederà”.
E proprio sulla sfida contro il Benevento: “Sarà una bella sfida per il contesto, per il valore dell’avversaria, che punta ad andare in Serie B dopo un campionato vissuto al vertice. Sarà dura e saremo obbligati a vincere, ma abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti ai play-off“.
E ancora: “Trovarsi in difficoltà e riuscire a superarle aiuta a crescere. Quest’anno i ragazzi ne hanno affrontate parecchie e poi con il giusto lavoro siamo riusciti a superarle. La loro crescita è stata evidente. Nelle partite secche l’esperienza conta tanto e la nostra forza invece sarà la spensieratezza e giocare con poca pressione. Siamo giovani e l’aspetto mentale può fare la differenza”.

Juventus Next Gen, Brambilla: “I talenti puri li noti, Yildiz diverso dagli altri”
Brambilla poi prosegue il suo intervento parlando delle seconde squadre e dei talenti che riescono a crescere e a fare unpercorso anche a partire dalla Next Gen: “Le seconde squadre per i club di alto livello sono uno scatto di crescita importante per i ragazzi. C’è poi il punto di vista della Lega Pro, perché magari vai a togliere un posto a piazze importanti. Però la dimostrazione è che anche quest’anno ci sono stati tanti problemi economici e tante penalizzazioni”.
E sui giovani: “Ci sono tanti talenti diversi dagli altri, quelli puri li vedi subito e con loro devi lavorare sull’aspetto mentale e fargli capire che bisogna lavorare duro e fare sacrifici. Per il resto bisogna incidere fisicamente, mentalmente e tecnicamente. Quando ho visto Yildiz, ad esempio, ho subito notato che è diverso dagli altri, lo noti da come si muove, da come gioca. Oggi però il calcio è di alto livello e l’aspetto fisico è importante. Deve essere più esplosivo e crescere fisicamente”.