La Juventus si prepara a un’estate di fuoco. Mentre le trattative per Francisco Conceição e Jadon Sancho restano in una fase di riflessione, dalle parti della Continassa si lavora senza sosta per dare forma a una vera e propria rifondazione. Una semi-rivoluzione, la definisce Tuttosport, con all’orizzonte sette colpi in entrata distribuiti su tutti i reparti, con l’obiettivo di offrire a Igor Tudor una squadra plasmata secondo i suoi principi tattici.
David ha aperto la serie, ma il mercato è appena iniziato
Il primo tassello è già stato messo con l’arrivo di Jonathan David, attaccante di razza che ha inaugurato la campagna acquisti della Juve. Ma l’estate bianconera non si fermerà qui. Nelle agende di Damien Comolli ci sono ancora nomi, trattative e incastri da definire, ma c’è anche un’urgenza non trascurabile: sfoltire l’organico. Perché con i nuovi innesti, il gruppo a disposizione di Tudor rischia di superare le cinquanta unità, una cifra insostenibile per un ritiro tecnico e tattico già molto delicato.
Weah ai saluti, Mbangula in uscita. E Vlahovic blocca tutto
Il primo a salutare dovrebbe essere Timothy Weah, destinato al Marsiglia di De Zerbi dopo aver detto no al Nottingham Forest, club al quale sarebbe dovuto andare insieme a Samuel Mbangula, anche lui con le valigie pronte. Due operazioni che porteranno ossigeno alle casse bianconere, ma che restano marginali rispetto al nodo centrale: Dusan Vlahovic. Il centravanti serbo, ancora fermo sulle sue posizioni, rappresenta un blocco strategico. Finché non si muove lui, la Juventus fatica a ridefinire gerarchie e investimenti. Un freno che pesa, e parecchio.
Situazione simile per Douglas Luiz, giocatore ormai fuori dal progetto e che grava in modo significativo sulla voce stipendi. In questa prospettiva, i dirigenti stanno valutando cessioni intelligenti, capaci di alleggerire il monte ingaggi e generare plusvalenze utili alla sostenibilità del piano tecnico.
Arthur, Djalò, Miretti: chi rientra e chi cerca una nuova destinazione
Una delle questioni più spinose riguarda Arthur Melo. Da anni prigioniero di prestiti senza successo, il brasiliano potrebbe tornare in Liga, con il Girona che valuta un nuovo affondo dopo i sei mesi convincenti. Insieme a lui rientrano anche Tiago Djalò e Facundo Gonzalez, quest’ultimo nel mirino del Genoa, pronto ad accoglierlo per rinforzare il reparto arretrato. Daniele Rugani e Filip Kostic, al contrario, sembrano destinati a restare, almeno nel breve periodo.
Intanto Fabio Miretti, reduce da un intervento alla spalla, verrà valutato attentamente da Tudor durante il ritiro in Germania, dove il tecnico avrà modo di definire con più chiarezza chi potrà davvero far parte del progetto.
I casi aperti: Milik, Kelly, McKennie e le possibili plusvalenze
Resta da capire il destino di chi, nell’ultima stagione, ha convinto poco o reclama spazio. È il caso di Lloyd Kelly, innesto invernale mai realmente esploso, o di Arkadiusz Milik, ancora fermo ai box per problemi fisici. Attenzione anche a Mattia Perin, che potrebbe decidere di voltare pagina per vivere un’esperienza da titolare, dopo anni da affidabile dodicesimo uomo.
Tra i giovani, Vasilije Adzic è uno dei profili che potrebbero partire in prestito per trovare continuità. Sullo sfondo, intanto, c’è il nodo dei contratti. Su tutti quello di Weston McKennie, in scadenza nel 2026 ma appetibile sul mercato, e ancora una volta Mbangula, il cui addio potrebbe generare una cessione particolarmente redditizia.