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Juventus, Joao Mario ai margini: addio possibile già a gennaio

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Arrivato dal Porto in estate, l’esterno portoghese non ha trovato spazio neppure con Spalletti: pochi minuti, gerarchie definite e mercato che torna a interrogare i bianconeri.

L’avventura di Joao Mario alla Juventus rischia di chiudersi prima ancora di entrare davvero nel vivo. Arrivato in estate dal Porto nello scambio con Alberto Costa, l’esterno portoghese non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio reale, né nella prima parte di stagione né dopo il cambio in panchina. Con l’avvicinarsi del mercato di gennaio, il suo nome è tornato a circolare con insistenza. Non per un rilancio, ma per una possibile separazione anticipata.

Un impatto mai decollato

Le aspettative erano diverse. Sulla carta, Joao Mario doveva rappresentare l’esterno destro titolare, un profilo capace di garantire spinta e qualità lungo la fascia. In campo, però, la realtà è stata un’altra. Il minutaggio racconta una storia chiara: 357 minuti complessivi in stagione, distribuiti in undici presenze. Numeri che lo collocano ai margini delle rotazioni, davanti soltanto a pochi elementi di contorno della rosa.

Il dato che pesa con Spalletti

Con l’arrivo di Luciano Spalletti, la situazione non è cambiata. Anzi, si è irrigidita. Da quando il tecnico toscano ha preso in mano la squadra, Joao Mario è praticamente scomparso dai radar. Il suo utilizzo si limita a undici minuti contro la Cremonese in campionato e a un breve spezzone in Coppa Italia. L’ultima presenza da titolare risale addirittura al 20 settembre contro il Verona, quando in panchina sedeva ancora Igor Tudor. Da allora, solo panchina. Cinque partite consecutive di Serie A e quattro di Champions League senza mai scendere in campo.

Le ragioni tecniche dell’esclusione

All’inizio della stagione, Tudor aveva parlato apertamente di tempi di adattamento, soprattutto sul piano difensivo. Un passaggio obbligato, secondo l’allenatore, per chi arriva dal campionato portoghese. Un percorso simile a quello vissuto, in passato, da Joao Cancelo. Spalletti, nelle settimane successive, aveva lasciato intravedere uno spiraglio. “È un giocatore che sto valutando”, aveva detto, promettendo spazio prima o poi. Nei fatti, però, le scelte sono andate in un’altra direzione. Oggi, sulla fascia destra, la priorità va a McKennie, adattato a tutta fascia per garantire equilibrio e affidabilità. Una soluzione funzionale, ma che riduce ulteriormente le possibilità del portoghese.

Gennaio come punto di svolta

In questo contesto, l’ipotesi di un addio a gennaio non è più un tabù. Joao Mario non è soddisfatto del suo impiego e sta valutando la situazione insieme al suo entourage. La Juventus, dal canto suo, non farebbe muro. La condizione è chiara: rientrare dall’investimento effettuato in estate. L’operazione con il Porto è costata 11,4 milioni di euro più 1,2 di oneri accessori, una cifra che il club non intende svalutare. Alcuni club di Premier League, tra cui il Crystal Palace, hanno già mostrato interesse, monitorando l’evolversi della situazione.

La Juventus e il mercato degli esterni

Un’eventuale cessione obbligherebbe la Juventus a tornare sul mercato. Di fatto, Spalletti non ha esterni destri puri a disposizione e continua a fare affidamento su adattamenti, con McKennie in prima linea e un contratto in scadenza nel 2026. Il nome che accende la fantasia è Marco Palestra, oggi al Cagliari ma di proprietà dell’Atalanta. Un’operazione complessa, frenata da costi elevati e concorrenza. Piace anche Malo Gusto, ma il Chelsea lo considera centrale e difficilmente lo lascerà partire a gennaio. L’ipotesi più concreta porta allora a un profilo giovane, di prospettiva. Secondo La Gazzetta dello Sport, l’idea più percorribile risponde al nome di Mawissa, classe 2004 del Monaco, già conosciuto da Comolli ai tempi del Tolosa.

Una storia già al bivio

Joao Mario e la Juventus sono già a un punto di svolta. Senza spazio e senza segnali di inversione, gennaio rischia di diventare il momento della separazione. Non per bocciatura definitiva, ma per incompatibilità di tempi e contesto. Il mercato dirà se questa parentesi si chiuderà presto. Di certo, fin qui, è rimasta incompiuta.

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