Juventus, i tempi per il ds e il dt: Comolli traccia la strada

La Juventus deve iniziare a tracciare la strada per il futuro: Comolli cerca le due figure che possano ricoprire il ruolo di direttore sportivo e di direttore tecnico per iniziare a progettare in vista della nuova stagione

Francesca Rofrano
2 min di lettura

La Juventus ha da poco iniziato la sua rivoluzione societaria, dopo l’addio di Cristiano Giuntoli e l’arrivo di Damien Comolli nelle vesti di direttore generale. L’arrivo del francese e la promozione di Giorgio Chiellini però rappresentano solo due degli step per ricostruire le fondamenta della dirigenza bianconera: per poter far fronte ad una nuova stagione e mettere tutti i tasselli al proprio posto, il dg dovrà cercare altre due figure, un direttore sportivo e un direttore tecnico.

Comolli, stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, avrebbe dato la priorità al direttore tecnico, con l’arrivo previsto per l’inizio del raduno e quindi intorno al 24 luglio. I nomi sul piatto sarebbero diversi e non è da escludere a priori l’arrivo di un ex calciatore che conosca bene le dinamiche della squadra.

I tempi per un direttore sportivo, invece, potrebbero allungarsi e arrivare fino a settembre: dopo la pista tramontata di Massara, approdato alla Roma, in lista ci sarebbero l’ex Monza Modesto, Ottolini oppure il ds della Fiorentina Goretti.

Juventus, Comolli traccia la strada

Dal giorno della conferenza stampa di presentazione, Comolli ha messo in atto un piano ben preciso, ovvero quello di avere a disposizione uno dei due direttori prima dell’avvio del raduno che porterà poi all’inaugurazione della nuova stagione e di ritrovare una via adeguata che possa riportare la Juventus ad alti livelli, senza doversi accontentare di un quarto posto arrivato all’ultimo secondo.

L’idea sarebbe quella di puntare su una figura che si occupi del reparto tecnico e che funzioni da collante tra il gruppo squadra e di iniziare a programmare una stagione partendo dal mercato del presente e quello del futuro, per evitare di arrivare ad una situazione intricata come quella vista nell’era Giuntoli che, a conti fatti, non ha portato ai frutti sperati dall’avvio della sua gestione.

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