Juventus, Exor immette altri 15 milioni: il club non è solo, l’azionista c’è

Il gruppo Agnelli-Elkann rafforza ancora la Juventus con un nuovo versamento da 15 milioni: dopo quello di marzo, il club chiude l’esercizio con un’iniezione di capitale da 30 milioni. Il patrimonio netto regge, ma il bilancio è ancora fragile. L’azionista, però, c’è. E si vede.

Redazione Stile Juventus
4 min di lettura

Nel giorno esatto in cui si chiude l’anno finanziario 2024/25, la Juventus manda un segnale forte e inequivocabile al mercato: Exor, azionista di maggioranza del club bianconero, ha versato altri 15 milioni di euro nelle casse della società, a titolo di conto futuro aumento di capitale. È la seconda iniezione di risorse in tre mesi, la prima, identica nell’importo, era arrivata lo scorso marzo, in un momento critico per la stagione e per il bilancio.

Un gesto che conferma la linea tracciata a marzo

Il riferimento non è casuale: proprio il comunicato del 28 marzo scorso rappresenta il punto d’origine del percorso attuale. In quella fase, segnata dall’esonero di Thiago Motta e dall’incertezza sull’obiettivo Champions League, il club aveva anticipato che, a fronte di un quadro economico più volatile del previsto, sarebbe potuto rendersi necessario un ulteriore apporto patrimoniale. Exor, dal canto suo, aveva fatto sapere di essere pronta a sostenere il club in toto, con la disponibilità a sottoscrivere l’intero aumento di capitale eventualmente deliberato, pur di non scendere sotto la propria quota di controllo, pari al 65%.

Tradotto in parole semplici? Una dichiarazione netta di impegno: “Se gli altri soci non se la sentono, lo facciamo noi. Qualsiasi cifra serva”. Un “whatever it takes” in versione bianconera.

Dati e prospettive: il capitale cresce, ma i conti restano delicati

Con i 30 milioni complessivamente versati tra marzo e giugno, la Juventus prova a rafforzare la propria posizione patrimoniale in vista del nuovo esercizio. Secondo i dati ufficiali, al 31 dicembre 2024 il patrimonio netto consolidato era pari a 57 milioni di euro, ma la perdita stimata per l’anno chiuso il 30 giugno 2025 dovrebbe impattare sensibilmente quel dato. I rumors oscillano: tra i 30 e i 50 milioni di rosso, anche se l’ultima stima di Bloomberg – considerata tra le più attendibili – parla di una perdita da 18 milioni, dopo un primo semestre chiuso in utile (+16) e un secondo più complicato.

Se questa proiezione dovesse essere confermata, il patrimonio netto al 30 giugno dovrebbe attestarsi attorno ai 70 milioni, un dato in lieve miglioramento rispetto a sei mesi prima. Ma non sufficiente, forse, a garantire stabilità senza ulteriori manovre, soprattutto in vista di un esercizio 2025/26 che si annuncia carico di sfide: nuovi sponsor, Champions League ritrovata, rivoluzione tecnica in corso.

L’azionista risponde presente: Exor non lascia

In uno scenario dove spesso gli azionisti restano in silenzio o si defilano nei momenti difficili, Exor sta facendo l’esatto contrario. Non solo garantisce la tenuta del club, ma continua a iniettare risorse con tempismo e coerenza, mostrando fiducia nel progetto e nella nuova dirigenza.

Il segnale è forte, specie alla vigilia di un’estate in cui la Juventus dovrà rimettere mano alla rosa, rilanciare l’identità tecnica sotto la guida di Igor Tudor e affrontare una stagione che dovrà essere di rilancio, ma anche di rigore. Il bilancio resta sotto osservazione, ma la proprietà ha fatto sapere di essere pronta ad accompagnare ogni passo con i fatti, non solo con le intenzioni.

Condividi questo articolo
Nessun commento