La rivoluzione di Comolli si appresta a prendere il via, con ben 11 giocatori in vendita. Da Perin a Rugani fino all’oramai certezze Vlahovic, Douglas Luiz e Milik ma non solo i nomi pronti a salutare il club bianconero sono numerosi e, nel caso di alcuni, anche difficili da piazzare. Ma, procediamo con ordine, perché ogni situazione oltre ad essere diversa dall’altra potrebbe aprire a risvolti inattesi da un momento all’altro.
Come ricordato da Calciomercato.com, la rivoluzione parte dai giocatori in scadenza. Al centro dei pensieri della Juventus c’è il futuro di Vlahovic, Kostic e Rugani giocatori che devono essere ceduti prima di essere liberi nel giungo 2026 a parametro zero. Nel 2027 invece scadranno i contratti di Perin e Milik, anch’essi messi sul mercato e nel 2028 Weah, MBangula e Rouhi, giocatori che non fanno parte del progetto.
Poi c’è la complessa situazione che riguarda Douglas Luiz, Nico Gonzalez e Kelly, giocatori giunti appena lo scorso anno ma che non hanno assolutamente convinto società e tecnico. per quanto concerne il brasiliano la questione è anche più intricata, in virtù del fatto che lo stesso è stato messo in vendita già a partire dal gennaio scorso e rappresenta l’acquisto più oneroso della stagione passata. La speranza è che la Juventus riesca a piazzarlo il prima possibile, provando per lo meno a pareggiare le cifre investite per portarlo alla Continassa.
Juventus, Kolo Muani-Conceicao il punto interrogativo
Negli 11 giocatori che potrebbero abbandonare la Juventus compaiono anche Kolo Muani e Conceicao. Un punto interrogativo che stavolta segue una strada diversa anche perché l’interesse del club bianconero è di trattenere ambedue i giocatori. A frenare tale ipotesi le cifre richieste da Porto e Chelsea, rispettivamente proprietari del cartellino.
In attesa di capire cosa accadrà alla fine del Mondiale per club, data in cui scadrà il prestito di ambedue i giocatori, la Juventus continua a guardarsi intorno. Tuttavia, la speranza è di sistemare alcune cessioni per muoversi con maggiore autonomia sul mercato.
