La situazione in casa Juventus è più infuocata che mai, complice anche un mercato che tarda ad esplodere e alcuni casi interni da risolvere. Di questo ne ha parlato Pantaleo Corvino, responsabile dell’area tecnica del Lecce, nel corso di una intervista per gli 80 anni di Tuttosport.
Durante questa intervista Corvino ha parlato di due sue vecchie conoscenze: Morten Hjulmand e Dusan Vlahovic. Sul calciatore danese, portato dal responsabile dell’area tecnica della squadra pugliese, si è espresso dichiarando ciò “Me lo ricordo bene: il suo Admira era impegnato con il Rapid Vienna. All’epoca non giocava nel ruolo che avevo in mente per lui. Avevamo bisogno di un regista da piazzare davanti alla difesa, e sapevo che non mi avrebbe deluso. Lo capii dal modo in cui toccava la palla”.
Sempre riguardo Hjulmand, al dirigente del Lecce gli è stato chiesto se avesse mai avuto dubbi sul talento danese. Corvino risponde così: ““Assolutamente no. Sapevo che aveva bisogno di tempo per adattarsi al nuovo ruolo. Da piccolo ho giocato anch’io davanti alla difesa, così cercavo di dargli qualche consiglio basico, esortandolo a restare dietro la linea della palla e giocare sempre in verticale”.
Riguardo i suoi punti di forza, Corvino ha detto che “è un ragazzo straordinario sotto tutti i punti di vista. Un leader nato. A Lecce lottiamo ogni anno per la salvezza: un traguardo che inevitabilmente richiede una certa dose di sofferenza. Capitava spesso che mi vedesse preoccupato o incazzato, e allora veniva da me a tranquillizzarmi. Mi diceva di stare tranquillo e che insieme ai compagni avrebbe risolto ogni guaio. Aveva personalità e determinazione“.

Corvino su Vlahovic: “Superato ogni limite”
Il secondo giocatore di cui parla il responsabile dell’area tecnica del Lecce è il serbo Dusan Vlahovic, ormai ai ferri corti con la dirigenza bianconera e prossimo alla cessione. Pantaleo Corvino lo portò in Italia per 1,5 milioni, per poi rivenderlo ai bianconeri ad 80 milioni. Riguardo quella operazione e tutto ciò che sta vivendo il numero 9 bianconero afferma che si tratta di “Un’operazione di cui vado ancora oggi orgoglioso. Quello che posso dire è che le critiche servono sempre, perché ti stimolano a migliorarti. Ma se analizzo il suo caso, mi sembra davvero esagerata la mole di rimproveri che gli sono stati rivolti. La Juve sta cercando di ricreare i presupposti per tornare a vincere, e credo che Vlahovic abbia contribuito in questo senso. Basta vedere il numero di reti che ha fatto: dal suo arrivo ha segnato sempre un gol ogni 2/3 partite. Come si fa a chiedergli di più?! È difficile trovare un attaccante più prolifico in una fase di ricostruzione simile. Ma poi parliamo di un ragazzo giovane…”
Inoltre dice che a fermare l’ascesa del serbo sono state le critiche a lui rivolte dalla tifoseria. Queste le parole pronunciate: “Sarebbe stato così per chiunque. Lui ha sempre dimostrato una voglia smodata di imparare e migliorarsi. Quando lavoravo alla Fiorentina il mio ufficio dava sul campo di allenamento e mi capitava di vederlo a fine seduta allenarsi da solo contro il muro. Una roba che non ho mai visto fare a nessuno. Dovevo cacciarlo dal campo altrimenti sarebbe rimasto lì fino a notte. Gli urlavo dalla finestra di smetterla e di andare a cambiarsi. Le critiche oggi hanno davvero superato ogni limite. E questo mi dispiace”.
Riguardo la possibile cessione del serbo, Corvino la pensa in questi termini: “Non spetta a me giudicare. Credo che la Juve sappia bene cosa fare. Ora è arrivato Modesto, un dt che stimo molto. Sono sicuro che in bianconero farà bene”.