Per la Juventus la stagione che sta per ricominciare ha il sapore di un nuovo anno zero. Dopo anni in cui a vincere sono state le rivali, l’obiettivo è tornare a sollevare lo scudetto. Per riuscirci, però, è fondamentale che l’ambiente bianconero resti compatto e che le tensioni interne vengano ridotte al minimo. È proprio questo l’obiettivo che Damien Comolli persegue sin dal 4 giugno.
Il direttore generale ha ereditato il caso Vlahovic e ha dovuto affrontare subito nuove situazioni delicate: prima l’assenza ingiustificata di Douglas Luiz al ritiro, poi le dichiarazioni dell’agente di Timothy Weah. Comolli ha dato un’impronta netta alla gestione del club, riportando la Juventus al centro di ogni decisione e adottando un approccio deciso e intransigente.
La linea è chiara: se in passato il potere era spesso nelle mani dei giocatori, con la società pronta ad assecondare richieste e malumori, ora la priorità è il club. Questo non significa chiudere al dialogo, ma stabilire confini precisi: la Juventus viene prima di tutto.

Comolli e la gestione dei casi: Vlahovic esempio da seguire
La gestione dei casi interni è cambiata radicalmente. Dopo qualche difficoltà iniziale, Comolli sembra aver trovato la giusta strategia. Da Weah a Douglas Luiz, passando per Vlahovic, la nuova linea è evidente: collaborazione o esclusione.
Il caso Weah è nato dal rifiuto del trasferimento al Nottingham Forest, con il giocatore che punta solo al Marsiglia, nonostante un’offerta economica inferiore. La Juventus ha mantenuto la propria posizione, in attesa che la situazione si risolva con una proposta soddisfacente per il club.
Douglas Luiz, arrivato al ritiro con giorni di ritardo, si è scusato, ma la dirigenza non ha dimenticato. Anziché nascondere l’accaduto per trarne vantaggi di mercato, Comolli ha ribadito il principio fondamentale: prima di tutto viene la Juventus.
L’unico ad aver compreso subito questa nuova linea è Dusan Vlahovic. Insieme al procuratore Darko Ristic, sta cercando di colmare la distanza tra la richiesta della società e le offerte di mercato. Il club ha comunicato chiaramente di non voler svendere il giocatore: se non ci saranno le condizioni giuste, Vlahovic resterà a Torino anche a costo di un anno difficile. Il serbo, consapevole dell’importanza di questa stagione per la sua carriera e per il prossimo Mondiale, ha scelto di collaborare attivamente.
Gli altri giocatori coinvolti nei casi aperti non sembrano aver ancora percepito il cambiamento e rischiano di complicarsi il futuro, a meno di un deciso cambio di atteggiamento. Comolli vuole riportare la Juventus ai tempi in cui la società era al centro di tutto, con un messaggio forte e chiaro: “Nessuno al di sopra della Juventus”.