Juventus, disfatta difensiva contro il City: Tudor deve ripartire dalle fondamenta

La Juve crolla contro il City e i 5 gol subiti svelano tutte le lacune della fase difensiva. Kalulu, Savona e Kelly in difficoltà, ma il problema va oltre i singoli. Tudor chiamato a rifondare l’intero assetto.

Redazione Stile Juventus
4 min di lettura

L’impressione si era già avvertita nelle prime due partite, ma contro il Manchester City è arrivata la conferma brutale: la Juventus ha un problema strutturale nella fase difensiva. Anzi, qualcosa in più di un problema. I cinque gol incassati a Orlando non sono solo il frutto di episodi, ma il risultato di una fragilità collettiva che parte dalla retroguardia e si allarga a tutta la squadra. E a rendere il tutto ancor più preoccupante è che i Citizens, per lunghi tratti della gara, non hanno nemmeno alzato troppo il ritmo.

Kalulu disastroso, Savona e Kelly non all’altezza

Il primo tempo della Juventus ha mostrato in modo crudo tutte le crepe della retroguardia bianconera. Pierre Kalulu è finito sotto i riflettori per un’autorete da brividi al 26’, ma non è stato l’unico a soffrire. Nicolò Savona, schierato da centrale, ha evidenziato limiti di maturazione tattica e posizionamento, mentre Lloyd Kelly ha continuato a sembrare spaesato, incapace di trovare i tempi giusti per intervenire. Nemmeno l’ingresso di Federico Gatti, subentrato a un Savona infortunato, ha migliorato la situazione: con lui in campo la Juve ha incassato altre due reti, e se il gol di Savinho era difficilmente evitabile, quello di Phil Foden ha lasciato la difesa immobile, scomposta e visibilmente in affanno.

Non solo difensori: la fase difensiva è tutta da rifare

Il problema, però, non è solo nei singoli. Il crollo ha origini più profonde, che toccano l’intero assetto della squadra. L’assenza di Gleison Bremer, appena rientrato in panchina dopo mesi, pesa ancora come un macigno, ma sarebbe riduttivo attribuire a lui tutte le colpe di un reparto che non tiene. Igor Tudor dovrà rivedere in fretta l’intera interpretazione difensiva, perché contro il City non ha funzionato nulla. A centrocampo, Alberto Costa è apparso lento e fuori ritmo, Kostic è sembrato un corpo estraneo in quel ruolo ibrido da esterno a tutta fascia, incapace di ripiegare e dannoso in fase di contenimento. Poco efficace anche McKennie, mentre Locatelli era più impegnato a cercare soluzioni in verticale che a contenere l’avanzata inglese.

Serve più di un Bremer: Tudor riparta da concetti semplici

La Juventus ha iniziato ad affondare non appena è arrivata la prima ondata, e quando il City ha deciso di accelerare davvero, il temporale si è abbattuto con tutta la sua furia. La sensazione è che un solo Bremer non basti più: questa Juve ha bisogno di ristrutturare l’intera impalcatura difensiva, ritrovando ordine, compattezza e idee chiare. E proprio le idee – semplici, efficaci, praticabili – saranno la chiave per Igor Tudor, chiamato a una vera e propria ricostruzione dalle fondamenta. Prima ancora di scegliere gli uomini giusti, servirà ridefinire i principi, perché la Juventus vista contro il City non può competere. E soprattutto, non può più permettersi di essere travolta così.

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