Dopo nove partite senza subire reti con Gleison Bremer in campo, la Juventus ha visto interrompersi la propria solidità difensiva. Nella sfida di ieri sono arrivate tre reti al passivo, come non accadeva dall’ultima giornata della passata stagione, quando i bianconeri – allora guidati da Allegri – caddero contro il Bologna di Thiago Motta. Una coincidenza che segna la fine di una lunga striscia positiva, ma che non cancella il peso specifico del difensore brasiliano nella partita dello Stadium.
Bremer decisivo in avanti
Se in retroguardia Bremer non è riuscito a mantenere inviolata la porta, in avanti ha lasciato il segno. L’assist per il gol di Kelly è stato un lampo di qualità: cross complicato, apparentemente rimesso in mezzo alla cieca, ma trasformato in oro dall’attaccante inglese. Una giocata che testimonia comunque la capacità del centrale di incidere anche fuori dal suo reparto.
Il bis è arrivato poco dopo, con un tocco a servire Yildiz, bravo a liberarsi e a fulminare Sommer con un destro preciso all’angolino. Due passaggi vincenti che hanno permesso alla Juve di restare aggrappata alla partita e, soprattutto, di confermarsi al comando della classifica in compagnia del Napoli, tenendo a distanza di sei punti l’Inter.
Leader a doppia faccia
La prestazione di Bremer ha dunque mostrato il doppio volto del suo ruolo: meno impeccabile del solito dietro, ma capace di essere determinante in avanti. Un leader che, anche nei momenti in cui la difesa vacilla, riesce a trascinare i compagni con giocate pesanti.
Per la Juventus la giornata resta comunque positiva: nonostante i tre gol subiti, la vetta è salva e il cammino continua. E se i bianconeri vogliono coltivare ambizioni da titolo, avere un Bremer capace di incidere in entrambe le fasi può diventare un’arma in più.