Jonathan David via a Gennaio? Arrivano clamorose indiscrezioni da Sky Sport

Tra un David che rischia l’addio e un Vlahovic rinato, la Juventus ripensa il suo attacco: il profilo di Castro diventa più di un semplice piano B.

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Finora l’attaccante canadese non ha convinto, anche a causa di una condizione fisica non ideale e della difficoltà nel trovargli la giusta posizione in campo. L’ex giocatore del Lille sin qui ha siglato un solo gol, alla prima di campionato, troppo poco per un giocatore che è arrivato con un ingaggio da top e uno status altrettanto importante. Status che si è guadagnato in Francia a suon di gol (109 in 232 partite giocate), il rendimento attuale però non convince la dirigenza bianconera, che starebbe pensando ad una cessione addirittura a Gennaio .

Secondo quanto riportato dalla redazione svizzera di Sky Sport, il canadese potrebbe lasciare Torino già nel mercato invernale. Bayern Monaco e Tottenham sarebbero piombate su di lui: i bavaresi che stanno disputando una grande stagione sembrerebbero alla ricerca di un attaccante da affiancare ad Harry Kane e avrebbero individuato in David il profilo adatto. Gli Spurs sono alla ricerca di una punta visto lo scarso rendimento proprio dell’ex bianconero Kolo Muani che sin qui ha collezionato solo due presenze da titolare.

Da esubero destinato a partire a leader: Dusan Vlahovic può addirittura restare

Potrebbe esserci un clamoroso cambio di scenario in casa Juve, Dusan Vlahovic sta diventando un caso, ma questa volta in positivo. Le sue prestazioni di inizio stagione non sono passate inosservate, tutti ci chiediamo come sia possibile che un giocatore fischiato persino in amichevole, destinato ad andare via adesso possa addirittura restare. Vlahovic da separato in casa, destinato a partire, adesso è uno dei migliori per rendimento e senza dubbio il migliore per atteggiamento in campo. Uno di quelli che può aver giovato del cambio di guida tecnica è lui. Nonostante Tudor lo abbia rilanciato, con Spalletti , Vlahovic può trovare la continuità che è sempre mancata nella sua esperienza a Torino.

Il tecnico toscano è uno che lavora prima sulla testa dei propri giocatori, proprio uno dei principali problemi del serbo. L’allenatore ex Napoli non si è risparmiato in conferenza stampa e ha aperto ad uno scenario che avrebbe dell’incredibile, dichiarando: ” Ho parlato con Vlahovic: sarebbe felicissimo di rimanere alla Juventus. Il fatto di non avere il contratto non lo impensierisce nè lo disturba”. La partita con la Cremonese ha dato risposte chiare: Vlahovic vuole restare e vedremo se a Gennaio ci sarà un incontro con la società per discutere di questo.

Ecco perchè Santiago Castro è l’uomo giusto in caso di partenza di David

Arrivato nel 2024 in punta di piedi dall’Argentina, l’attaccante argentino classe 2004′ sta conquistando Bologna a suon di gol ma soprattutto con ottime prestazioni. Per un club come la Juventus, che negli ultimi anni ha cercato di concentrare talento e sostenibilità economica, Castro rappresenterebbe un colpo in perfetto equilibrio: potenziale alto, costo non proibitivo, prospettiva di crescita reale. Quello che più colpisce dell’argentino è la mentalità: un ragazzo disciplinato, che lavora in silenzio e apprende in fretta. Nei racconti degli allenatori del Vélez era già noto per l’ossessione nel migliorarsi e per la maturità fuori dal campo.

A Bologna si è integrato bene in un gruppo tecnico giovane e internazionale, e questo lo ha aiutato a capire il ritmo e le richieste del calcio europeo. Castro sarebbe perfetto come seconda punta o alternativa mobile a un centravanti più strutturato. Potrebbe convivere con un Vlahovic, ma anche adattarsi a moduli a due punte o a un tridente dinamico.

Tecnicamente, Castro è un attaccante ibrido tra un numero 9 e un 10 di manovra, ama abbassarsi per ricevere tra le linee e poi attaccare la profondità. È forte fisicamente ma agile, capace di difendere il pallone e girarsi in spazi stretti, si distingue per la pulizia dei primi controlli e la rapidità di pensiero. In un calcio che si muove sempre più verso la costruzione collettiva, Castro rappresenta il prototipo del centravanti “intelligente”: non il finalizzatore puro, ma il costruttore del gioco offensivo.

Un argentino atipico con punto di riferimento un ex bianconero

Castro non ha l’ego tipico di molti attaccanti sudamericani. È introverso, riflessivo, più vicino a un profilo “alla Julián Álvarez” che a quello di un fantasista. Fuori dal campo è riservato, parla poco ma osserva molto. Lo staff del Bologna ne apprezza la maturità e la disponibilità ad accettare ruoli diversi, anche quando non è il protagonista. Il suo idolo d’infanzia è Carlos Tévez, ma non tanto per lo stile tecnico, quanto per l’etica del lavoro: “Carlos giocava per la squadra, non per le foto”, ha detto Castro in un’intervista in Argentina.

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