Federico Gatti si prende la scena. Nella vittoria della Juventus contro l’Udinese, il difensore bianconero ha offerto una prestazione da leader vero: solido, aggressivo, deciso e, come spesso accade, determinante anche in zona offensiva. La serata dell’Allianz Stadium è stata la sua: un gol pesantissimo, una prova di forza e una valutazione unanime da parte della critica.
Gatti, un muro con il vizio del gol
Il numero 4 della Juventus è ormai una certezza del reparto arretrato. Contro l’Udinese, Gatti ha interpretato il ruolo con autorità e lucidità, annullando gli attaccanti avversari e trasmettendo sicurezza a tutto il gruppo. Ma il suo contributo non si è limitato alla fase difensiva: il gol, frutto di un perfetto inserimento su calcio piazzato, è la dimostrazione di quanto Gatti sia diventato un’arma preziosa anche nell’area avversaria.
Implacabile nei contrasti, sempre presente nei duelli aerei e preciso nelle chiusure, ha incarnato alla perfezione lo spirito che i tifosi bianconeri vogliono vedere. E il suo impatto è stato tale da meritarsi la palma di migliore in campo secondo diversi quotidiani sportivi.
La Gazzetta dello Sport: “Partita da vecchi tempi”
La Gazzetta dello Sport non ha avuto dubbi: voto 7 pieno per Gatti e una definizione che vale più di mille parole. “Segna e vuol dire che c’è un muro da abbattere. Partita da vecchi tempi: corre, è implacabile in chiusura e va in cerca di gloria in area.” Un giudizio che sintetizza alla perfezione la doppia anima del difensore: grinta da stopper d’altri tempi e istinto moderno, capace di farsi trovare pronto anche nelle azioni d’attacco.
La prestazione contro l’Udinese rappresenta un manifesto del suo percorso di crescita: da promessa coraggiosa a pilastro carismatico della retroguardia juventina.
Il simbolo della nuova Juventus
Gatti sta diventando l’immagine di una Juventus che vuole tornare a vincere attraverso il sacrificio, la compattezza e l’identità. Il suo gol, celebrato sotto la curva con i compagni, è il simbolo di un gruppo che ritrova entusiasmo dopo settimane difficili.
Per Allegri (e da oggi per Spalletti, pronto a subentrare), avere un giocatore con questa mentalità è un vantaggio enorme. Gatti non si accontenta di difendere, vuole incidere, lasciare il segno, guidare i compagni. E la sua evoluzione è ormai sotto gli occhi di tutti.

