La Juventus ha bisogno di ripartire e di ritornare a vincere. E a sottolinearlo in maniera chiara e simbolicamente pesante, è John Elkann, numero uno di Exor e Stellantis, intervenuto a margine della presentazione della partnership tra il gruppo e Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Un’occasione istituzionale che si è presto trasformata in un messaggio forte e diretto al popolo bianconero: Elkann, rappresentante odierno della famiglia Agnelli non intende fare passi indietro, anzi.
“La Juventus deve tornare grande, e lo farà anche grazie a un legame familiare che dura da generazioni”, ha dichiarato Elkann, lasciando trasparire la volontà di aprire un nuovo ciclo, con basi solide nel passato e lo sguardo puntato dritto verso il futuro.
Spalletti è l’uomo giusto
Non poteva mancare un commento sul presente tecnico bianconero. Luciano Spalletti, subentrato lo scorso 30 ottobre, rappresenta la figura scelta per riportare la Juventus ai livelli che le competono. Elkann non ha nascosto l’ambizione: “La Juventus deve tornare a vincere, e un allenatore come Spalletti, con la sua esperienza, è chiamato proprio a questo. È ciò che tutti i tifosi si aspettano.” L’obiettivo è chiaro: dare subito un’identità e un’anima alla squadra, sfida ardua ma non impossibile per il tecnico toscano. Il prossimo impegno sarà uno dei primi banchi di prova per Spalletti, chiamato a preparare il match di Firenze valido per la 12ª giornata di Serie A, con una rosa decimata dagli impegni delle nazionali.
Risposta a Tether: “Aperti a tutti, ma il nostro rapporto non si tocca”
Un passaggio particolarmente atteso era legato alla presenza, ormai tutt’altro che marginale, del CEO di Tether Paolo Ardoino nello scenario societario juventino. L’imprenditore, già azionista di minoranza attraverso la partecipazione nel capitale del club e con l’ingresso di Francesco Garino nel CdA (consigliere indicato da Tether), punta a un ruolo più centrale nel futuro della Juventus.
Elkann ha risposto con diplomazia ma fermezza: “Siamo aperti a chiunque voglia contribuire alla crescita della Juventus, ma il nostro legame con il club non può e non deve essere messo in discussione.” Parole che sembrano voler placare eventuali ambizioni di scalata, riaffermando al tempo stesso la posizione dominante di Exor e della famiglia Agnelli nella governance bianconera.
Eredità e identità bianconera, la Juve è parte della nostra storia
Elkann ha poi voluto ribadire il valore storico e affettivo che lega la sua famiglia alla Juventus, ricordando i momenti difficili già superati e il senso di appartenenza che guida ancora oggi le scelte strategiche del club.
“Il rapporto della mia famiglia con la Juve è il più duraturo che esista nel mondo. È nato con il mio bisnonno e si è rafforzato negli anni. Andrea Agnelli ha dato tantissimo e io gli sono riconoscente. Le nuove generazioni sono molto coinvolte, e il nostro legame è inossidabile.”
Un riferimento diretto anche al passato recente: “Nel 2006 è stato uno dei momenti più difficili, ma ne siamo usciti più forti. Anche nel 2022 abbiamo affrontato una crisi e stiamo tornando a rivedere la luce.”
L’anno zero della nuova Juventus
Le parole di Elkann sono suonate come un manifesto programmatico, ma anche come un patto da rinnovare con tifosi ormai stanchi di promesse. Se il legame storico con la Juventus non è in discussione, è altrettanto evidente che serve concretezza.
Sarà questo, forse, l’anno zero della nuova Juventus: quella di Spalletti in panchina, di una squadra da ricostruire, e di una nuova dirigenza chiamata a coniugare visione e risultati.
Il tempo delle parole sembra finito. Ora, come sempre, toccherà al campo confermare le intenzioni. I tifosi osservano, sperano, ma vogliono tornare a sognare. Sul serio.

