Al termine della gara dell’Allianz Stadium, persa contro la Juventus nella prima giornata di Serie A, Carlos Cuesta ha affrontato la stampa analizzando la prestazione del suo Parma. L’allenatore colombiano, al debutto assoluto nel massimo campionato italiano, ha riconosciuto il valore dell’avversario ma ha anche voluto rimarcare i progressi e la mentalità della sua squadra.
«Sapevamo che oggi sarebbe stata una partita difficile contro una squadra straordinaria. Dovevamo giocare con organizzazione e attendere i nostri momenti. In alcuni frangenti li abbiamo avuti, ma non siamo riusciti a concretizzarli. Dobbiamo crescere e migliorare nella gestione di altre situazioni. Mi porto via tanti spunti a livello globale: siamo solo all’inizio del nostro percorso e questo deve essere il focus», ha spiegato Cuesta.
Le chiavi del match e l’episodio dell’espulsione
Il tecnico ha poi analizzato i momenti chiave della partita, in particolare la fase successiva al gol di Jonathan David e all’espulsione di Cambiaso: «Dopo il vantaggio della Juve siamo riusciti a progredire un po’ di più, a essere più compatti. L’espulsione di Cambiaso avrebbe dovuto darci la possibilità di attaccare di più, invece abbiamo concesso il raddoppio e quello è stato il momento definitivo».
Sul presunto fuorigioco che ha preceduto l’angolo dal quale è nato il gol del canadese, Cuesta non ha voluto entrare nel merito: «Ero focalizzato sul dare energia ai ragazzi e sul modo in cui affrontare al meglio i 30 minuti restanti».
Il bilancio del debutto e il ruolo dei singoli
Pur parlando di «50 minuti non perfetti», Cuesta ha evidenziato la compattezza del Parma nella fase difensiva: «Nel gioco basso siamo stati organizzati e concentrati, non era semplice. Dovevamo gestire meglio il pallone per riuscire a portarci più spesso nella metà campo avversaria. Ci sono momenti di difficoltà, ma la squadra non deve cercare alibi: deve reagire e fare sempre il meglio possibile».
Un passaggio è stato dedicato a Pellegrino, tra i più attivi in avanti: «Ci ha dato tempo, lavoro e la possibilità di progredire come squadra quando recuperavamo palla. Anche senza, ha lavorato tanto. Mi aspetto che lui, come tutti, continui a crescere e a esprimersi al massimo».
Un percorso appena iniziato
La sconfitta di Torino non cambia il progetto di Cuesta, che guarda con fiducia al futuro: «Gli infortuni e gli episodi non si possono controllare, ma possiamo controllare come reagiamo. Il nostro obiettivo è rappresentare bene il Parma e restare competitivi in ogni partita».
Un messaggio chiaro, che ribadisce la volontà del giovane tecnico di dare identità ed entusiasmo a un gruppo che, nonostante la sconfitta, ha dimostrato compattezza e voglia di crescere.