Alla Juventus è stato presentato, tramite una conferenza stampa, Luciano Spalletti. Oltre al tecnico di Certaldo era presente anche il DG Damien Comolli. Il dirigente francese, che dopo l’assemblea degli azionisti dovrebbe esser promosso ad Amministratore Delegato, non si è sottratto alle domande dei giornalisti.
Comolli inizia a presentare Spalletti con queste parole: “Lieti di accogliere Spalletti per diverse ragioni: è un grande esperto di calcio italiano, allenatore di successo in diversi club e diversi contesti. E’ la persona che può portare avanti il brand del calcio. Abbiamo sottoscritto un contratto fino a fine stagione con opzione di prolungarlo, è un accordo che abbiamo con lui, la vediamo come una potenziale collaborazione a lungo termine. Durante la stagione potremo sederci a un tavolo e decidere di continuare insieme”.
Sul nuovo allenatore bianconero dichiara: “L’abbiamo visto come il candidato perfetto, eravamo tutti allineati anche con la proprietà. Non c’è nemmeno un centimetro di distanza tra di noi”.

Comolli: “Sono rilassato e fiducioso dei giocatori che abbiamo preso. Non avevo mai contattato Spalletti prima di lunedì. Tutto dipende da come andrà la collaborazione. L’esonero di Tudor dipende dai risultati”.
Comolli parla anche del mercato e se ci saranno interventi a gennaio, dato che i nuovi acquisti non stanno rendendo come ci si aspettasse. Questo è quanto affermato: “Ne abbiamo parlato con Spalletti. Sono molto rilassato e fiducioso dei giocatori che abbiamo preso in estate. Non perdo notti insonni a pensare a nuovi acquisti”.
Al DG bianconero viene chiesto se avesse già pensato a giugno di portare Spalletti in bianconero e, successivamente, quando potrebbe esser discussa l’opzione di rinnovo. Comolli risponde così: “Assolutamente no, a giugno era chiaro che Tudor sarebbe stato l’allenatore. Non avevo mai contattato Luciano prima di lunedì. Abbiamo fatto tutto in tre giorni”. Sulla possibilità di rinnovo ribadisce che: “L’opzione è per una stagione e poi per il 26/27 ma dipende da come andrà la collaborazione“.
Come ultima domanda gli viene chiesto il perchè dell’esonero di Tudor. La sua risposta toglie tutti i dubbi: “A un certo punto abbiamo pensato che dovevamo fermare quel ciclo di risultati negativi, alla fine dipende sempre tutto dai risultati”.


 
  
  
  
  
 