Champions, cambia tutto dai quarti: UEFA rivoluziona l’alternanza casa-trasferta

Dal 2025/26 la Champions League cambia ancora: le prime quattro classificate della fase campionato giocheranno il ritorno in casa nei quarti, e le prime due anche in semifinale. La UEFA introduce un tabellone a “posizione ereditaria”: chi elimina una big ne prende il posto nel seeding. Meno sorteggi, più merito.

Redazione Stile Juventus
4 min di lettura

Non sarà più il sorteggio a decidere chi giocherà il ritorno tra le mura amiche. La UEFA, in vista della seconda stagione del nuovo format europeo, ha deciso di modificare radicalmente i criteri che regolano la fase a eliminazione diretta. Dal 2025/26, conterà – eccome – il piazzamento ottenuto nella prima fase, quella a girone unico, ribattezzata “fase campionato”.

Un cambio di paradigma che impatterà non solo sulla Champions League, ma anche su Europa e Conference, rendendo ancora più strategico ogni punto conquistato tra settembre e gennaio.

Il nuovo criterio: il merito della prima fase vale anche dopo

Finora, l’ordine delle gare dai quarti di finale in poi veniva deciso dal sorteggio, indipendentemente dalla posizione raggiunta nella classifica del girone allargato. Un sistema che aveva generato non poche perplessità, come nel caso dell’Inter, che nella stagione 2023/24 disputò la semifinale di ritorno a San Siro contro il Barcellona, pur essendo arrivata dietro ai catalani nella fase iniziale.

Con le nuove regole, le prime quattro classificate della fase campionato avranno il diritto di giocare in casa la gara di ritorno dei quarti di finale. Ma non solo: le prime due in classifica beneficeranno di questo vantaggio anche nelle semifinali. Il concetto è semplice: chi domina la prima parte del torneo, non dovrà più affidarsi alla fortuna delle urne per godere del vantaggio casalingo nella fase più calda.

Tabellone congelato e posizioni “ereditarie”

Non è finita. La UEFA ha introdotto un’ulteriore innovazione che riguarda la struttura del tabellone a eliminazione diretta. Se una testa di serie viene eliminata, la squadra che la sconfigge ne erediterà la posizione nel seeding, acquisendone i privilegi. Il tabellone, dunque, non verrà più ridisegnato a ogni turno, ma seguirà una logica a cascata.

Un esempio: se il PSG dovesse eliminare il Liverpool (ipotetico primo classificato nella fase campionato 2024/25) agli ottavi, i parigini assumerebbero automaticamente la posizione n.1 nel tabellone successivo, con tutti i benefici che questo comporta. Un sistema che premia non solo il piazzamento, ma anche l’impresa: chi elimina una grande, ne eredita il ruolo.

Più strategia, meno fortuna

La direzione è chiara: la UEFA vuole rafforzare il peso sportivo della prima fase, riducendo l’incidenza della casualità nei turni successivi. La classifica del girone unico, quindi, non sarà più solo uno strumento per determinare gli incroci agli ottavi, ma avrà effetti concreti fino alla semifinale. Chi ambisce a giocarsi la coppa in casa propria dovrà iniziare a far punti fin da subito. E chi pensa di poterci arrivare passando dal settimo o dall’ottavo posto, dovrà prepararsi a farlo senza vantaggi ambientali e senza strade spianate.

Il calcio europeo cambia ancora. E lo fa cercando più giustizia, più logica competitiva. Meno palline da sorteggiare, più peso ai risultati. Il campo, ora più che mai, inizierà a contare davvero dalla prima giornata.

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