Alla Continassa soffia vento di cambiamento. Il calciomercato della Juventus non si gioca soltanto sul fronte delle entrate, ma anche – e forse soprattutto – su quello delle scadenze contrattuali. Mentre si lavora per costruire la squadra del futuro, il club deve fare i conti con un elenco di giocatori che, nel giugno 2026, vedranno scadere i rispettivi accordi.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, si tratta di una lista che potrebbe segnare la fine di un ciclo. Una rivoluzione a parametro zero che permetterà di alleggerire il monte ingaggi ma che, al tempo stesso, priverà la rosa di alcuni protagonisti di primo piano.
Il nome più pesante è quello di Dusan Vlahovic, il centravanti serbo arrivato a Torino per essere il simbolo del nuovo corso ma che oggi sembra destinato a salutare. Il suo contratto – ricchissimo e ormai insostenibile per la nuova politica salariale – non verrà rinnovato. E la sua gestione altalenante tra campo e panchina è un chiaro segnale: il futuro del bomber è lontano dalla Juve.
McKennie e Kostic, addii scritti. Rugani e Pinsoglio attendono
Non è però solo Vlahovic a essere finito sulla lista dei partenti. Nella stessa situazione si trovano Weston McKennie e Filip Kostic, entrambi in scadenza nel 2026 e sempre più ai margini del progetto tecnico.
Per McKennie, la rottura è ormai definitiva: le trattative per il rinnovo si sono arenate, e il centrocampista americano si prepara a un ritorno in patria, con due club della MLS pronti a contenderselo. Una chiusura che arriva dopo mesi di trattative e una stagione in cui l’ex Schalke si era ritagliato un ruolo da jolly, ma senza mai conquistare la piena fiducia per un rinnovo a cifre elevate.
Più silenzioso ma altrettanto chiaro il destino di Kostic. L’esterno serbo, poco utilizzato da Igor Tudor, ha perso centralità nel sistema di gioco e difficilmente vedrà prolungato il suo contratto. Il suo addio, a fine accordo, sembra una naturale conseguenza di un ciclo ormai concluso.
Le eccezioni: Rugani e Pinsoglio
Diverso il discorso per Daniele Rugani e Carlo Pinsoglio, che rappresentano casi particolari. Entrambi sono in scadenza nel 2026, ma la società non esclude la possibilità di rinnovi a cifre più contenute.
Rugani, che nelle ultime uscite ha offerto prestazioni solide e affidabili – come nella recente sfida contro il Milan – è apprezzato per la sua professionalità e duttilità. Alleggerire l’ingaggio senza rinunciare alla sua esperienza potrebbe essere una soluzione condivisa.
Lo stesso vale per Pinsoglio, punto di riferimento nello spogliatoio e figura chiave per la coesione del gruppo. Il suo peso umano è considerato prezioso, e la Juve potrebbe decidere di confermarlo per continuità interna.
Un nuovo ciclo alle porte
La Juventus si prepara quindi a una trasformazione profonda ma programmata. L’addio di Vlahovic, McKennie e Kostic – tre stipendi pesanti – libererà risorse importanti da reinvestire in giocatori più giovani e sostenibili sul piano economico.
La linea è chiara: meno ingaggi monumentali, più equilibrio e sostenibilità. È la Juventus del futuro, quella che vuole mantenere competitività senza rinunciare a una gestione oculata, imparando dagli errori del passato.
Un ciclo si chiude, un altro è pronto a iniziare. E come sempre nella storia bianconera, il rinnovamento passa dal coraggio di cambiare prima che sia troppo tardi.