La vigilia della Cerámica ha lasciato un retrogusto chiaro in casa Juventus: l’emergenza ha soltanto messo a fuoco un limite strutturale. Senza Bremer e con Khéphren Thuram a mezzo servizio, il centrocampo bianconero perde fisicità, metri palla al piede, strappi che accendono e spengono le partite nel sistema di Igor Tudor. Per questo a Torino hanno alzato il volume sul mercato invernale: l’obiettivo è consegnare al tecnico un interno “tudoriano”, capace di correre campo, recuperare e ripartire senza spezzare l’inerzia del gioco.
L’identikit: fisico, campo da coprire e strappi “alla Thuram”
Nel calcio verticale di Tudor il centrocampista non è solo filtro, ma motore: deve vincere il duello, portare palla dentro il primo pressing e far respirare la squadra. Locatelli, McKennie e Koopmeiners offrono qualità diverse (regia, inserimenti, ordine), ma non replicano quella dose di atletismo e progressione che Thuram garantisce quando sta bene. La “coperta” è corta e il calendario non aspetta.
Le piste: tra sogno, occasioni e futuro prossimo
La suggestione porta un nome conosciuto e pesante: Sergej Milinković-Savić. Il rientro dalla Saudi Pro League è operazione complicata, ma le condizioni contrattuali possono aprire spiragli: sarebbe l’impatto immediato che alza la taglia del reparto. Restano vive soluzioni più “agili”, utili già a gennaio e sostenibili sui conti: Franck Kessié per restituire chili e duello, Morten Frendrup per dinamismo e intensità continue, fino all’investimento prospettico su Ayyoub Bouaddi (Lille, 2007), profilo moderno da far crescere accanto ai titolari. Sullo sfondo, da dirottare a giugno, il sogno di lusso Sandro Tonali: oggi scenario remoto, domani possibile solo con incastri perfetti.
Nel frattempo, Tudor dovrà inventarsi una soluzione con ciò che ha: più compattezza senza palla, catene laterali aggressive, gestione delle transizioni con prudenza. Ma la linea del club è già tracciata: priorità assoluta a un interno box-to-box che restituisca alla Juventus metri, fisicità e continuità di corsa. La caccia è ripartita, stavolta con un obiettivo tecnico non negoziabile.