Una vittoria a Sassari per ritrovare entusiasmo e autostima. Da qui parte il racconto di Alessandro Birindelli, oggi tecnico della Pianese e indimenticato ex calciatore della Juventus, che in esclusiva a TuttoJuve ha raccontato sensazioni e riflessioni sul suo presente e sul mondo bianconero.
L’ex terzino ha spiegato cosa lo ha spinto ad accettare l’avventura in Serie C: “Mi ha convinto il progetto, qui l’obiettivo è far crescere i giovani e salvarsi il prima possibile. È già un orgoglio esserci, considerando che parliamo di un paese di 2500 abitanti. L’emozione è grande e le responsabilità aumentano, perché passare dal calcio giovanile a una prima squadra cambia tutto”.
Juventus tra mercato, Yildiz e il derby d’Italia
Inevitabile, per Birindelli, un passaggio sulla Juventus Next Gen, avversaria della sua Pianese: “Hanno ragazzi di talento, così come l’Atalanta U23. Sono sicuro che continueranno a fare bene”. Ma il focus va soprattutto sulla prima squadra, che a suo dire “ha ritrovato solidità, compattezza e il carattere del suo allenatore. C’è più determinazione, più voglia di vincere e di lottare fino all’ultimo, qualità che da sempre appartengono alla Juventus”.
Il mercato, secondo l’ex difensore, è stato condotto con intelligenza: “Gli innesti sono mirati e si integreranno. Ci sarà da capire come reagiranno alla pressione di una maglia così importante, ma parliamo di ragazzi esperti e di valore”.
Su Kenan Yildiz, Birindelli è netto: “È pronto per la consacrazione. La società lo considera un titolare e lui lo sta dimostrando. Può diventare un riferimento come lo fu Del Piero ai miei tempi”.
Il derby d’Italia visto da un ex protagonista
Sabato sarà tempo di Juventus-Inter, un derby che per Birindelli resta speciale: “È una partita che cattura l’attenzione del mondo intero. L’Inter ha cambiato con Chivu, mentre la Juve oggi appare più sistemata. Sarà una sfida dura, ma se i bianconeri manterranno questa solidità potranno lottare fino in fondo per lo scudetto. Ogni anno la Juventus nasce per vincere, e questa non farà eccezione”.
Tra i ricordi, impossibile non tornare a quel famoso 26 aprile 1998: “Tutti mi chiedono del rigore non assegnato a Ronaldo. Fu un episodio discusso, ma quella partita non avrebbe deciso da sola il campionato. Sono passati quasi trent’anni, oggi dovremmo concentrarci sulla bellezza di quelle sfide e dei campioni che le hanno animate”.