Nel labirinto delle voci di mercato che avvolgono il destino di Dusan Vlahovic, spunta una riflessione pesante, di quelle che fanno rumore perché arrivano da chi ha scritto pagine importanti della storia del Milan. Demetrio Albertini, ex bandiera rossonera e oggi osservatore acuto del calcio italiano, ha scelto le colonne de La Gazzetta dello Sport per dire la sua sulla possibile destinazione del centravanti serbo, oggi più lontano che mai dalla Juventus.
“Quel Vlahovic della Fiorentina? Lo prendo subito”
Le parole di Albertini non lasciano spazio a dubbi o mezze misure. “A me non dispiace. Il Vlahovic che ho visto alla Fiorentina lo prenderei a occhi chiusi. Ripeto: a occhi chiusi”, ha dichiarato con forza, rimarcando l’impatto devastante che il classe 2000 aveva mostrato in maglia viola prima del trasferimento a Torino. Un talento esplosivo, affamato, capace di segnare in ogni modo. “Dopo l’esperienza alla Juventus qualche dubbio in più mi è venuto”, ha poi aggiunto con onestà, lasciando intendere che il rendimento bianconero del serbo, seppur condizionato da infortuni e da un contesto tattico non sempre favorevole, non è stato all’altezza delle aspettative.
Vlahovic, un futuro da scrivere
La Juventus, dal canto suo, si trova oggi a gestire un caso delicato. Vlahovic è di fatto un separato in casa, un peso tecnico ed economico che non rientra più al centro del progetto. Il mercato può offrire una via d’uscita, ma servono condizioni precise e interlocutori disposti a investire.
Albertini non si sbilancia sulle strategie societarie, ma traccia un profilo lucido della situazione: “Non so cosa possa essere successo a Torino”, ha ammesso, “ma le sue potenzialità non sono in dubbio”. E proprio da questo assunto parte una riflessione più ampia: “Mi sembra che possa cambiare squadra. I centravanti costano parecchio e quelli di valore che si muoveranno non sono tanti. Chi li ha, o se li fa pagare tanto, o non li cede”. Un avvertimento? Forse. O forse solo il segnale che il prossimo grande colpo di mercato potrebbe ancora passare per i piedi di Dusan Vlahovic.