Per tutti la Juventus doveva andare al Santiago Bernabeu per essere la vittima sacrificale. A Tudor e ai suoi giocatori, dopo un periodo da film horror, era stata chiesta una reazione d’orgoglio. La vittoria contro l’Inter aveva lanciato le ambizioni della Juventus, sia in ottica campionato ma non solo. Da quel momento la stagione della squadra di Tudor ha preso una piega inaspettata, con 5 pareggi e la sconfitta di Como a far precipitare la situazione.
Questa sera, contro i galacticos di Xabi Alonso, la Juventus ha giocato una partita molto positiva, nonostante il risultato parli di una nuova sconfitta, seppur di misura. A decidere il match ci pensa Bellingham al minuto 57, abile ad avventarsi su un tiro di Vinicius che ritorna in campo dopo aver preso il palo e a trafiggere Di Gregorio, che è ovviamente incolpevole.
La Juventus però è tornata a mostrare una buona compattezza e anche alcune belle trame di gioco. Molto solida in difesa ma in attacco spreca troppo. Sono almeno 3 le occasioni in cui la Juventus avrebbe potuto gonfiare la rete, senza però riuscirci.

Di Gregorio si riscatta, la difesa torna ad essere un muro bianconero
Una Juventus che si ritrova, a partire dal portiere e dalla difesa. É il reparto difensivo la base su cui si costruiscono le grandi squadre, un po’ come accade con le fondamenta per una casa. Oggi Di Gregorio è stato insuperabile. Solo il tap-in di Bellingham non ha permesso all’ex portiere del Monza di collezionare il suo primo clean sheet stagionale in stagione.
Di Gregorio è autore di alcune grandissime parate. La prima, al 25′ su Brahim Diaz, è forse la più semplice delle tre. Al 40′ compie un autentico miracolo su Mbappe, che si trovava a tu per tu con l’estremo difensore bianconero. Al 70′ compie una doppia parata che verrà ricordata per tanto tempo. Prima Mbappe tira a colpo sicuro, trovando i guantoni del numero 16 bianconero. Sulla respinta si avventa Brahim Diaz, fermato anch’esso dall’estremo difensore della squadra di Tudor.
Per quanto riguarda la difesa, osservata in maniera speciale e messa sotto accusa dopo tante prestazioni deludenti, arriva una prova di carattere e solidità. Nonostante l’assenza di Bremer la retroguardia bianconera torna ad essere un muro invalicabile. Gatti è l’autentico leader, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per quanto riguarda il carisma. Urla, indicazioni, correzioni ai giocatori. Un vero e proprio allenatore in campo per i suoi compagni di reparto. Bravo a intercettare e a deviare sempre nella maniera migliore i tiri provenienti dagli attaccanti dei blancos.
Rugani e Kelly fanno il loro lavoro sporco in difesa. Tengono bene i fenomeni del Real Madrid e intercettano palloni importanti che danno il via alle ripartenze dei bianconeri. Rugani specialmente è abilissimo nel fermare Mbappe. Il francese questa sera mette fine a una serie di 11 partite consecutive a segno.
A centrocampo tanta sostanza ma poca qualità
Il centrocampo bianconero oggi dimostra di avere tanta sostanza, con molti palloni recuperati e tanta corsa per capovolgere l’azione, ma poca qualità di gioco e di passaggio. Alla Juventus manca un regista, un giocatore capace di creare calcio e di lanciare in profondità gli attaccanti per metterli nelle condizioni ideali di gonfiare la rete.
Kalulu e Cambiaso hanno fatto un’ottima fase difensiva, aiutando i tre centrali e capovolgendo l’azione. Il francese ha provato anche la conclusione più volte, salvo non trovare mai la porta. Per quanto riguarda Cambiaso, da un po’ di tempo le sue prestazioni sono un po’ opache, specialmente in fase offensiva. Oggi fa il compitino, senza strafare, ma cercando comunque di mantenere alta l’attenzione.
A centrocampo bene Thuram. Il figlio d’arte è abile a recuperar palloni e a gestirli, cercando più volte di proporre gioco o di allungare la squadra con le sue ripartenze e la sua velocità palla al piede. Meno bene Koopmeiners che, anche in uno stadio prestigioso come il Bernabeu non riesce ad incidere, dimostrando che forse il suo tempo alla Juventus stia per scadere.
I sostituti, specialemente Locatelli, non danno nulla a livello di tattica e di freschezza. Il capitano bianconero, dopo le polemiche della vigilia, con una storia instagram e un battibecco con Tudor, è partito inizialmente dalla panchina. Al momento dell’ingresso in campo ci si credeva che avrebbe spaccato il mondo. Invece Locatelli ha giocato la sua ennesima partita di superficialità, con azioni banali e spesso anche prevedibili.
Yildiz non brilla, Mckennie come trequartista è spaesato
Per quanto riguarda la trequarti, ci si attendeva un riscatto da parte di Yildiz. Il turco, dopo aver perso il duello contro Nico Paz di domenica, questa sera ha giocato una partita opaca. Nonostante portasse la fascia di capitano, la sua prestazione non è stata al livello di un campo prestigioso come il Bernabeu. Ha provato qualche volta la giocata personale oltre a qualche combinazione con Vlahovic, ma i due non sempre si capiscono.
Mckennie, schierato trequartista, ha giocato una partita di tanto sacrificio. Si vedeva che era spaesato, infatti spesso si abbassava, facendo salire Koopmeiners in un ruolo più congenito all’olandese, con l’americano che andava ad occupare la posizione al fianco di Thuram. Anche lui meglio in interdizione che in fase offensiva, dove la Juventus ha faticato un po’.
In attacco Vlahovic spreca una potenziale occasione, David e Openda rimandati
Nonostante le voci che si susseguono ogni giorno sul suo addio alla Juventus, Vlahovic continua a lavorare in silenzio e a dimostrare di essere ancora il miglior attaccante a disposizione di Igor Tudor. Spreca una potenziale occasione per indirizzare il match verso la via di Torino, ma un super Courtois gli nega la gioia del gol.
Al di là di questo, il numero 9 serbo ha dimostrato tante caratteristiche importanti. Ha lottato, è venuto incontro, ha giocato con la squadra, ha fatto salire i compagni e più volte ha preso falli preziosi. É mancato solo il gol, ma l’attitudine c’è stata.
Rimandati ancora una volta David e Openda. I due, entrati a partita in corso dalla panchina, non hanno inciso, sebbene avessero tra i piedi il pallone per far male i padroni di casa. Tanti fraseggi e tanta indecisione, che possono significare anche paura. Alla fine non arrivano al tiro, con il Real Madrid che recupera palla. Quel gol avrebbe potuto cambiare l’andamento della stagione dei due attaccanti. Al momento il loro rendimento è totalmente insufficiente per ciò che erano le aspettative a inizio stagione.
Domenica prossima c’è la Lazio all’Olimpico. Per battere gli uomini di Sarri servirà una prestazione come quella di oggi, dove la Juventus ha dimostrato un’ottima mentalità e anche tanta grinta, necessaria quando si vuole combattere per i vertici delle classifiche.