Juventus, la società alza la voce dopo il crollo di Como: squadra convocata e duramente rimproverata. Tudor resta ma è sotto osservazione

Dopo la sconfitta più amara della stagione, la dirigenza bianconera ha richiamato l’intero gruppo a un confronto acceso. Critiche per l’atteggiamento e l’approccio alle gare: ora serve una risposta immediata.

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È uno dei momenti più difficili della recente storia bianconera. La Juventus, reduce dal clamoroso 2-0 subito a Como, si trova in una fase di profonda crisi, con risultati che non arrivano e un clima sempre più teso attorno a Igor Tudor. Ma, secondo quanto rivelato da La Stampa, il malcontento della società non si ferma alla panchina: stavolta, nel mirino, c’è anche la squadra.

Il club, racconta il quotidiano torinese, ha deciso di convocare l’intera rosa per un confronto diretto e senza filtri. Una riunione accesa, in cui ai giocatori sono state contestate la mancanza di grinta, concentrazione e cattiveria agonistica, oltre a un approccio giudicato troppo superficiale alle ultime partite. Nessun nome, ma un messaggio chiaro: le responsabilità non sono solo dell’allenatore.

Sotto accusa l’atteggiamento, non solo i risultati

La Juventus non vince da oltre un mese, e l’immagine di Como ha lasciato ferite profonde. Non è stata solo una sconfitta, ma un campanello d’allarme sulla tenuta mentale e caratteriale del gruppo. A preoccupare, più dei gol subiti, è stata la resa psicologica della squadra, mai realmente in grado di reagire.

Secondo il retroscena, la società avrebbe parlato con toni duri, chiedendo una reazione immediata già nella sfida di Champions League contro il Real Madrid. Una trasferta che arriva nel momento peggiore, ma che può trasformarsi nell’occasione per ritrovare orgoglio e identità.

Tudor non esce indenne

Anche Igor Tudor resta sotto osservazione. La fiducia, per ora, non viene ritirata, ma la posizione del tecnico croato è tutt’altro che salda. Le prossime due partite, contro Real Madrid e Lazio, saranno decisive per il suo futuro. La società vuole vedere segnali concreti: ordine, carattere e unità.

L’allenatore, dal canto suo, ha chiesto tempo e compattezza, ricordando che le difficoltà sono figlie di un ciclo complicato, tra infortuni e scarsa lucidità. Ma la pazienza comincia a esaurirsi, e l’impressione è che a Madrid si giocherà più di una semplice partita.

Clima rovente alla Continassa

Alla Continassa si respira un’aria tesa, quasi elettrica. La Juventus si ritrova con le spalle al muro, costretta a reagire per non compromettere definitivamente la stagione. La società ha alzato la voce, la tifoseria attende risposte, e il Real Madrid non è certo l’avversario ideale per ritrovare serenità.

Ma è proprio nei momenti più bui che si misura la grandezza di un club. E per la Juventus, adesso, parlare non basta più: servono i fatti, sul campo, da parte di tutti. Giocatori, allenatore, dirigenti. Nessuno è escluso dal giudizio.

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