Un nome che non ha mai smesso di circolare nei corridoi della Continassa torna a prendere quota con forza. Nahuel Molina, esterno destro dell’Atlético Madrid, è di nuovo un obiettivo concreto per la Juventus, pronta a tornare alla carica già nel mercato di gennaio. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, la dirigenza bianconera sta valutando di riaprire il dossier che in estate si era chiuso sul più bello, quando il giocatore aveva preferito restare in Spagna per giocarsi le sue chance con Simeone.
Ora però lo scenario è cambiato. In questa prima parte di stagione Molina ha trovato meno spazio del previsto, e l’idea di un trasferimento torna a farsi strada. L’argentino, già protagonista in Serie A con l’Udinese e campione del mondo con la Selección, è visto come l’identikit perfetto per il sistema di gioco di Igor Tudor: spinta, corsa e duttilità, elementi che la Juventus ricerca da tempo sulla fascia destra.
Il nodo extracomunitario e il duello con Kim
Il fascino tecnico dell’operazione, però, si scontra con un ostacolo burocratico tutt’altro che secondario. Molina è extracomunitario, e il suo eventuale tesseramento a gennaio andrebbe a occupare l’unico slot disponibile per giocatori senza passaporto europeo. Un dettaglio che pesa come un macigno, perché la Juventus ha nel mirino anche un altro extracomunitario: Kim Min-jae, il difensore coreano del Bayern Monaco, indicato come il principale candidato per rimpiazzare l’infortunato Bremer.
La dirigenza bianconera si trova così di fronte a un bivio: investire sull’esterno argentino per rinforzare una fascia che da tempo manca di stabilità o coprire l’emergenza difensiva scegliendo il centrale asiatico. Una decisione che andrà presa rapidamente e che rappresenta il primo, vero banco di prova per il nuovo Direttore Sportivo.
Molina o Kim: la scelta strategica della Juventus
In casa Juve è in corso una riflessione profonda. Tudor ha fatto capire di volere un giocatore già pronto, con esperienza internazionale e capacità di inserirsi subito nei meccanismi della squadra. In questo senso, Molina offre garanzie immediate, avendo già conosciuto la Serie A e dimostrato di poter incidere a livelli alti.
Kim, invece, rappresenterebbe una mossa più strutturale, un investimento sulla difesa in prospettiva, ma anche un’operazione più complessa da concludere. Entrambi, però, non possono arrivare: le regole federali permettono un solo tesseramento extracomunitario per sessione, costringendo la Juventus a una scelta definitiva.
Un bivio cruciale per gennaio
La sensazione è che la Juventus attenderà le prossime settimane per capire quale reparto necessiti un intervento più urgente. Le mediazioni per Molina sono già in moto, ma il suo destino è legato a doppio filo a quello di Kim Min-jae.
Due profili, due esigenze e un solo slot disponibile: una sfida che metterà alla prova la strategia di mercato bianconera. Tudor aspetta, la dirigenza valuta. E a gennaio, la Juventus dovrà decidere su quale fronte sferrare l’unico, grande colpo da fuori Europa.