La Juventus esce con un punto dallo scontro diretto contro l’Atalanta, chiuso sull’1-1 all’Allianz Stadium. Una partita che lascia più rimpianti che certezze: tante occasioni costruite, ma anche errori che hanno rischiato di compromettere il risultato. A decidere il punteggio finale il guizzo di Cabal, entrato al posto di Bremer, dopo il vantaggio firmato da Sulemana. Ecco le pagelle dei protagonisti bianconeri.
I singoli bianconeri
Di Gregorio 6 – Non commette errori sul gol, ma trasmette ancora insicurezza. Sembra riflettere troppo prima di agire.
Gatti 5,5 – Alterna interventi ruvidi a qualche sbavatura. Soffre la velocità degli attaccanti della Dea. Dal 64’ Joao Mario 6,5: entra con energia, spinge e dà vivacità.
Bremer 6 – Guida la difesa, ma non è il solito muro. Deve arrendersi per un problema fisico. Dal 76’ Cabal 7: impatto immediato e gol che vale il pari.
Kelly 6 – Parte con buona personalità, poi si limita al compitino. Non rischia, ma nemmeno incide.
Kalulu 5,5 – Illude con il palo colpito in avvio, poi cala alla distanza. Alterna spunti interessanti a leggerezze difensive.
Koopmeiners 5,5 – Ritorna da titolare ma non incide come dovrebbe. Qualche lampo, poca continuità.
Thuram 5 – Corre tanto ma conclude poco. Energia spesa senza trovare la giocata decisiva. Dal 58’ McKennie 6,5: porta fisicità e dinamismo, sfiora anche il gol vittoria.
Cambiaso 6,5 – Motorino instancabile. Dialoga, corre e si immola nel finale su Bellanova. Tra i più lucidi.
Adzic 5 – Titolare a sorpresa, alterna talento e ingenuità. Pesa come un macigno la palla persa che porta al gol atalantino. Dal 58’ Vlahovic 5,5: entra tra gli applausi, ma questa volta non incide.
Yildiz 5,5 – Volenteroso, prova più volte la giocata personale. La difesa avversaria lo argina e lui si intestardisce troppo.
Openda 5 – Corre e si sacrifica, ma senza concretezza. Spreca diverse situazioni interessanti. Dal 64’ Zhegrova 6,5: entra con coraggio, dribbling e qualche spunto pericoloso.
All. Tudor 6 – La Juve crea tanto ma concede troppo. Le scelte iniziali fanno discutere, ma i cambi gli danno ragione. Salvato dall’orgoglio dei subentrati.
