Tre vittorie su tre in campionato, l’entusiasmo del successo nel Derby d’Italia e la prospettiva di tornare protagonisti anche in Europa. La Juventus arriva al debutto in Champions League contro il Borussia Dortmund con il morale alle stelle. Un contesto che, secondo Michele Padovano, può fare la differenza: «Dopo la vittoria con l’Inter la squadra ha ancora più autostima. È il punto di partenza giusto per affrontare al meglio anche la Coppa».
La mano di Tudor
L’ex attaccante ha sottolineato la crescita della Juve con Igor Tudor: «Mi piace come tecnico e come uomo, anche per il modo in cui comunica. Alla fine contano i risultati, ma credo che questa Juve lotterà per lo scudetto perché i rinforzi sono arrivati. Tudor ha empatia con la squadra e lo spogliatoio lo segue: i giocatori apprezzano la sua schiettezza. E poi il suo dna juventino aiuta».
Parole che confermano la fiducia nei confronti di un allenatore che in poche settimane ha saputo trasferire carattere e idee a un gruppo che aveva bisogno di ritrovare identità.
Yildiz, il predestinato
Non poteva mancare un pensiero per Kenan Yildiz, il talento turco che ha già incantato i tifosi: «Ha grandi doti, ma come tutti i top ha bisogno di una squadra forte attorno. Mi auguro che la Juve riesca a trattenerlo e a valorizzarlo. Con Del Piero non si possono fare paragoni, Ale ha scritto la storia. Yildiz deve ancora iniziare, ma ha tutto per essere un predestinato».
Il ballottaggio in attacco
Padovano ha poi affrontato il tema dell’attacco bianconero: «Tra Vlahovic e Guirassy scelgo Guirassy. È un giocatore che può dare molto, anche in termini di fisicità e concretezza». Ora la parola passa al campo: la Juventus riparte dall’Europa proprio a Dortmund, lo stesso palcoscenico che trent’anni fa vide protagonista la generazione di Del Piero. Oggi tocca a Yildiz e compagni dimostrare di essere all’altezza di una storia che non smette di chiedere gloria.