Vlahovic-Juve, ultima chance dalla Premier: il Newcastle pensa al serbo se parte Isak

Matteo Moretto riaccende le speranze bianconere: l’attaccante è tra i candidati dei Magpies, ma senza passi concreti resta il rischio di perderlo a zero.

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Il calciomercato è fatto di attese infinite e colpi improvvisi. La Juventus lo sa bene, soprattutto in una vicenda intricata come quella di Dusan Vlahovic, sospesa da settimane tra permanenza forzata e uscite che non si sono mai concretizzate. L’ultima finestra che si apre arriva dalla Premier League, e porta la firma del Newcastle, pronto a muoversi se davvero Alexander Isak spiccherà il volo verso il Liverpool.

Lo stallo bianconero

Da Torino il quadro resta fermo: Vlahovic, classe 2000, non intende ridursi l’ingaggio e la sua posizione appare cristallizzata. In questo modo ogni tentativo, anche quello del Milan che lo ha sondato più volte, è rimasto lettera morta. La Juventus teme di andare incontro allo scenario peggiore: un giocatore in rosa fino alla naturale scadenza di contratto, con la prospettiva di perderlo a parametro zero. Una beffa economica difficile da digerire, soprattutto per un club che ha impostato gran parte delle proprie strategie sull’equilibrio dei conti.

L’unico spiraglio porta dunque a un effetto domino: la partenza di Isak verso Anfield aprirebbe la caccia al suo sostituto. Secondo quanto riportato da Matteo Moretto, Vlahovic figura nella lista dei Magpies, insieme ad altri nomi. Nulla di definitivo, ma abbastanza per rianimare le speranze della Juve, che continua a valutare il cartellino del serbo intorno ai 20 milioni di euro. Una cifra che permetterebbe di incassare subito e liberarsi di un ingaggio pesantissimo.

Il tempo, però, non è alleato della Vecchia Signora. Mancano pochi giorni alla chiusura del mercato e la decisione del Newcastle sarà l’unico vero ago della bilancia. Senza una mossa concreta, la Juve rischia di ritrovarsi con un caso irrisolto che potrebbe pesare per tutta la stagione.

Il futuro di Vlahovic resta appeso a un filo: tra permanenza, addio e scadenza a zero. E a Torino lo sanno bene, questa potrebbe essere davvero l’ultima chiamata.

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