Vlahovic, il bivio tra Juve e Milan. Allegri lo rivuole, il serbo riflette, il mercato ribolle

Il serbo ha aperto al trasferimento in rossonero, Allegri lo considera centrale nel suo progetto tecnico. La Juventus riflette: trattativa complessa ma ancora tutta da scrivere.

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Il calciomercato è, da sempre, il grande teatro delle passioni. Ci sono nomi che scaldano più di altri, storie che diventano simboli e vicende che finiscono per segnare un’epoca. Nell’estate del 2025, quel nome è uno solo: Dusan Vlahovic.

L’attaccante serbo della Juventus è il grande protagonista di una trattativa che intreccia passato e futuro, sentimenti e strategie, nostalgie e ambizioni. Da una parte il Milan, che lo vede come il tassello mancante per costruire un reparto offensivo di livello europeo. Dall’altra la Juventus, che riflette sul suo destino, divisa tra la tentazione di monetizzare e il timore di perdere un talento senza adeguato ritorno.

E al centro, come in una sceneggiatura che sa di déjà-vu, c’è sempre lui: Massimiliano Allegri, che Vlahovic lo ha già allenato a Torino e che oggi, in rossonero, lo considererebbe l’elemento imprescindibile per il suo progetto tecnico.

L’assenso di Vlahovic e la forza del desiderio

La notizia che ha ribaltato gli equilibri è arrivata da Nicolò Schira: Vlahovic avrebbe già dato il proprio assenso a un trasferimento al Milan. Non un dettaglio, ma la chiave che rende improvvisamente concreta una possibilità che fino a pochi giorni fa sembrava remota.

Il centravanti, classe 2000, sa che Milano potrebbe rappresentare la svolta. Dopo stagioni di alti e bassi a Torino, tra gol importanti e momenti di difficoltà fisica e ambientale, la prospettiva di tornare a lavorare con Allegri lo affascina. L’allenatore lo conosce, ne conosce i pregi e i difetti, sa come metterlo nelle condizioni di rendere al meglio.

Juventus, tra rivoluzione e riflessioni

A Torino il clima è di cambiamento. Con Igor Tudor in panchina, la Juventus ha già virato su Randal Kolo Muani, individuato come centravanti del futuro. Un segnale che non lascia indifferente Vlahovic e che conferma come la sua centralità non sia più così garantita.

Ma la Juve non è disposta a svendere. Nel 2022, per strapparlo alla Fiorentina, ha investito oltre 80 milioni. Oggi valuta ogni proposta, consapevole che lasciarlo andare a prezzo ridotto equivarrebbe a una resa. Eppure, c’è la consapevolezza che il rischio di perderlo a parametro zero tra un anno sia un pericolo reale, soprattutto se le trattative per il rinnovo dovessero arenarsi.

Allegri e il legame mai interrotto

Massimiliano Allegri è la chiave di volta di questa storia. Lo ha già allenato, lo ha visto crescere e sa quanto possa essere devastante quando sta bene fisicamente e mentalmente. Lo considera indispensabile per il Milan che ha in mente: un centravanti capace di dare peso offensivo, di aprire spazi per gli esterni, di reggere da solo il reparto.

Non è solo una questione tecnica, ma anche psicologica: Allegri sa che Vlahovic ha bisogno di fiducia, di un ambiente che lo accolga come leader, di un contesto che lo faccia sentire centrale. A Milano, con la maglia rossonera, avrebbe tutto questo.

Il mercato come scacchiera

La vicenda Vlahovic non vive isolata, ma si intreccia con mille altri fili. La Juventus, per esempio, è in piena rivoluzione. Il direttore generale Damien Comolli e il dirigente Giovanni Modesto stanno ridisegnando la squadra con un piano ambizioso: ringiovanire la rosa, aprire un ciclo nuovo, garantire sostenibilità economica.

Le cessioni – da Douglas Luiz, vicino al Nottingham Forest, fino ai sondaggi arabi per Locatelli – servono proprio a finanziare questa ricostruzione. In entrata, oltre a Kolo Muani, il club valuta profili come Edon Zhegrova del Lille per le corsie esterne.

In questo puzzle, Vlahovic è il pezzo più grande. Tenerlo significherebbe rischiare, cederlo significherebbe rifinanziare.

Vlahovic e il Napoli: l’altra suggestione

C’è poi un altro fronte che si è aperto in queste ore: il Napoli di Antonio Conte. L’infortunio di Lukaku ha costretto i partenopei a muoversi sul mercato per trovare un sostituto. Tra i nomi valutati è spuntato anche quello di Vlahovic, ritenuto perfetto per il gioco del tecnico leccese.

La suggestione resta complicata, soprattutto per la concorrenza del Milan e per i costi altissimi, ma dimostra quanto il serbo sia ancora considerato uno degli attaccanti più appetiti del panorama europeo.

Il passato che ritorna: grandi centravanti tra Juve e Milan

La storia del calcio italiano è piena di incroci tra Juventus e Milan legati ai grandi centravanti. Da Pippo Inzaghi, che ha fatto la spola tra i due club, fino a Zlatan Ibrahimovic, che a Torino esplose e a Milano trovò la consacrazione definitiva.

Oggi Vlahovic potrebbe scrivere un nuovo capitolo di questa rivalità. Perché se dovesse vestire il rossonero, lo farebbe da ex juventino, portando con sé un carico simbolico enorme.

Il serbo e la responsabilità dei grandi

A 25 anni, Vlahovic non è più una promessa. È chiamato a dimostrare di essere un grande. A Torino ha avuto momenti importanti, ma non ha mai trovato la piena consacrazione. A Milano, con Allegri, avrebbe la possibilità di diventare il perno di un progetto in costruzione.

Il Milan sogna di riportare lo scudetto a San Siro e di tornare protagonista in Europa. Per farlo, ha bisogno di un attaccante di peso. Vlahovic, per caratteristiche, per età, per esperienza in Serie A, è il candidato ideale.

Il mercato non è finito

E allora, a che punto siamo? Lo scenario è chiaro: Vlahovic ha detto sì al Milan, Allegri lo vuole al centro del progetto, la Juventus riflette e valuta. Ci sono alternative, ci sono intrecci, ci sono suggestioni. Ma la partita è ancora tutta da giocare.

Il mercato, si sa, è fatto di colpi di scena. Fino all’ultimo, tutto può cambiare. Una cosa, però, è certa: l’estate del 2025 sarà ricordata come l’estate di Dusan Vlahovic.

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