Nonostante una campagna acquisti faraonica, con investimenti che hanno superato i 200 milioni di euro, la Juventus continua a trasmettere segnali contrastanti. I progressi sul campo non sono ancora evidenti, tanto da suscitare dubbi anche tra gli addetti ai lavori. A sottolinearlo è stato Xavier Jacobelli, intervenuto a TMW Radio, dove ha analizzato luci e ombre della nuova stagione bianconera.
I test estivi e i segnali dall’attacco
Il recente impegno di Bergamo contro l’Atalanta ha offerto qualche indicazione incoraggiante: il primo gol di Jonathan David, nuovo centravanti canadese, e la continuità di Dusan Vlahovic, già a quota tre reti in questo precampionato, rappresentano note positive. Resta inoltre la suggestione di un possibile ritorno a Torino di Randal Kolo Muani, che darebbe a Igor Tudor un riferimento offensivo di assoluto livello.
Uscite necessarie per finanziare la rivoluzione
Jacobelli, tuttavia, ha posto l’accento sulle uscite. La partenza di Douglas Luiz verso il Nottingham Forest, insieme ad altre cessioni in programma, potrebbe garantire quella liquidità indispensabile a portare avanti la rivoluzione progettata dal direttore generale Damien Comolli e dal dirigente Giovanni Modesto. L’obiettivo è chiaro: ringiovanire la rosa e ricostruire una squadra competitiva dopo stagioni complicate.
Il messaggio di Jacobelli è diretto: la Juventus ha speso tanto, ma non basta. Solo le prossime settimane di mercato e i primi impegni ufficiali diranno se l’investimento da oltre 200 milioni si tradurrà in un reale rilancio o se resterà l’ennesimo passo incompiuto nella fase di transizione bianconera.