L’ex bianconero Massimo Mauro ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato della Juventus, partendo dalla situazione societaria: “Stanno facendo le cose sul serio. La situazione prima era difficile e un po’ preoccupante, con quella Champions raggiunta all’ultima giornata: un calvario tutto l’anno. Ora c’è da lavorare, bisogna dare credibilità e serietà a tutto l’ambiente. Per costruire una squadra che vince c’è bisogno di una società ben organizzata, con le persone giuste al posto giusto.
Importanti sono le figure di Damien Comolli e Giorgio Chiellini, che stanno compiendo un ottimo lavoro: “Se convincono? Assolutamente. Hanno ciò che serviva: competenza, conoscenza, juventinità. C’è più grinta e determinazione, entrambi vogliono dimostrare di essere bravi, senza presunzione. È il famoso DNA bianconero? Si, la juventinità: la voglia di dare molto più del necessario”.
Mauro ha poi parlato del nuovo corso di Tudor: “Secondo i grandi allenatore, contano i calciatori. I bravi tecnici sono fondamentali in ciò che ottengono dai singoli e Tudor non deve certo prendere lezioni. Le sue squadre sono aggressive, sa toccare le leve giuste. Senza intensità e voglia di arrivare prima sul pallone, non vinci. Con la tecnica fai la differenza, ma senza intensità non riesci a giocare. Lo impone il calcio di oggi. E Tudor è allenante nell’intensità e nella voglia di correre, di vincere e di lottare”.
Mauro: “Kolo Muani mi piace”
Questo invece il pensiero riguardante il primo acquisto della Juventus, ovvero Jonathan David: “Prima voglio vederlo giocare in Italia (ride, ndr). L’Italia è la patria della diagonale, di non farsi saltare, di stare attaccati all’uomo, di tirargli la maglia, di essere furbi e bravi a difendere. È il Paese più difficile dove far gol. David ha voglia di diventare bravissimo e sa di essere a un punto cruciale della carriera, ci sono i presupposti per diventare un top player. Dovrà dare il 110%”.
Sulla questione Vlahovic: “Comolli eredita questa situazione dal passato, dalla gestione di Vlahovic dello scorso anno: non si può trattare così un calciatore che è un capitale importante della società. Club e giocatore devono trovare un compromesso, è antipatico quando si arriva all’ultimo anno di contratto e non si vuole firmare: non si premiano gli sforzi del club a fare un contratto simile. E vanno considerate le difficoltà di Dusan negli ultimi anni. Ci sono gli ingredienti per farsi male a vicenda e invece dovrebbero venirsi incontro“.
Mauro ha poi continuato esprimendosi su Kolo Muani, con i bianconeri che sono in costante contatto con il PSG per cercare di sbloccare un affare tutt’altro che semplice: “A me piace, la Juventus deve avere due centravanti importanti per essere competitiva su tutti i fronti: lui e David andrebbero bene, ma Vlahovic è una bella gatta da pelare. Mi preoccuperei di altro in questo momento”.
Mauro: “Con Bremer difesa a posto. Riprenderei Chiesa”
E ancora: “Speriamo che Bremer torni al 100%, la difesa sarebbe a posto. Mi piacerebbe che tornasse a esserci uno zoccolo azzurro. In uno spogliatoio è importantissimo perché nelle difficoltà, chi conosce la storia del club in cui gioca è avvantaggiato nel risolvere i problemi. Ma, date le fatiche enormi della Nazionale, come faccio a dire alla Juve di prendere italiani forti? Serve trovarli o crescerli: lo ha fatto, però purtroppo Fagioli, Rovella e Kean sono andati via”.
Su come veda la Juventus rispetto alla concorrenza: “Napoli al primo posto, perché ha vinto e perché si è rinforzato. La permanenza di Conte è straordinaria, ma sarà bellissimo seguire due personalità come la sua e quella di De Laurentiis. L’Inter è una corazzata, il Milan prenderà molti meno gol con Allegri e farà quelli che servono per stare nelle prime quattro, ci metto la firma. La Juve deve assolutamente stare tra le prime quattro e lottare per lo scudetto. Deve tornare a essere competitiva per quello”.
Infine, la chiusura dedicata al mercato, con un nome che ha lasciato Torino la scorsa estate: “Chi vorrei? Non so in che condizioni sia Chiesa, ma se sta bene lo riprenderei: è forte, ha vinto, conosce la Juventus e la Nazionale“.