l feeling è nato in fretta e non ha perso intensità. Randal Kolo Muani ha convinto tutti alla Juventus, dai compagni allo staff tecnico, passando per il nuovo corso targato Igor Tudor. In campo ha mostrato presenza, profondità, fame. Fuori ha fatto capire, senza giri di parole, che vorrebbe restare a Torino anche nella prossima stagione. Non per caso, ma per costruire qualcosa di solido.
Un’idea chiara: rinnovo del prestito per allungare il matrimonio
La Juventus, dal canto suo, non ha intenzione di lasciarselo sfuggire. La formula che ha portato il francese a Torino – prestito con diritto di riscatto – si è rivelata perfetta per testare compatibilità tecnica e impatto ambientale. E ora l’idea è semplice ma ambiziosa: prolungare il prestito con le stesse condizioni, evitando spese immediate e rimandando l’investimento a un momento più favorevole, magari il prossimo bilancio.
Il nodo, come sempre, resta la disponibilità del Paris Saint-Germain, che detiene il cartellino del calciatore. I parigini sono al momento impegnati nel Mondiale per Club e solo al termine della manifestazione il dossier-Kolo tornerà sul tavolo in maniera concreta.
Rapporti positivi tra i club: clima disteso e fiducia in crescita
C’è però un fattore che gioca a favore dei bianconeri: i rapporti tra PSG e Juventus sono ottimi, consolidati da precedenti trattative e da una stima reciproca tra le dirigenze. Un elemento da non sottovalutare in una fase in cui i dettagli fanno la differenza. La Juve è pronta a ribadire la propria intenzione di puntare su Kolo Muani come perno offensivo del nuovo attacco, quello che Tudor sta modellando con equilibrio, corsa e concretezza.
Dall’altra parte, il PSG non considera più il classe ’98 una pedina centrale del progetto tecnico: l’addio definitivo non è un’ipotesi remota, anzi. Potrebbe essere la chiave per liberare spazi e risorse in vista del nuovo ciclo parigino.
Settimana chiave per il futuro del francese
La prossima settimana si preannuncia decisiva per le sorti dell’operazione. I contatti proseguiranno, stavolta con maggiore concretezza, e si capirà se le condizioni economiche saranno sufficienti per sigillare l’intesa. Torino lo aspetta, Allegri l’avrebbe voluto, Tudor ci lavora. Ora tocca ai dirigenti scrivere il finale. O l’inizio di un’altra storia.