La prima lettera di Elkann a tutti gli azionisti della società Exor ha fatto discutere: nessun cenno alla Juventus, ma facendo il punto di tutta la situazione economica della società, andando ad elencare le possibili sfide che si sarebbero dovute affrontare nel corso dell’anno. L’azionista di maggioranza, però, si rifà subito, mettendo a tacere ogni qualsivoglia maldicenza per cercare ad aiutare la squadra di cui è proprietario.
Proprio per far fronte al periodo di cambiamenti, con il cambio di panchina e con l’obiettivo di risanare i conti, il Consiglio di Amministrazione, rivisionato il bilancio, avrebbe deciso di rifinanziare il capitale societario con almeno 15 milioni di euro, dicendosi inoltre disponibile a coprire un aumento di capitale per gli investitori istituzionali fino ai 110 milioni di euro. Insomma una sorta di risposta economica alla stagione deludente della Juventus, fuori da qualsiasi Coppa e con l’obiettivo Champions League per il prossimo campionato ancora da raggiungere. Tutto questo è stato spiegato in una nota ufficiale emanata proprio dalla Vecchia Signora.
Juventus, il comunicato
Il comunicato recita: “Juventus Football Club S.p.A. comunica che il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto delle performance sportive della Prima Squadra nel corso della fase finale del terzo trimestre dell’esercizio 2024/2025, degli impatti derivanti dal recente esonero del Head Coah della prima Squadra, ha riesaminato i principali dati previsionali al 31 marzo e al 30 giugno 2025, nonché i possibili scenari relativi all’esercizio 2025/2026. […] Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto valutato in ottica di prudenzialità che potrebbe essere opportuno (ovvero potrebbe rendersi necessario negli scenari meno favorevoli esaminati in data odierna) un rafforzamento del profilo patrimoniale e finanziario della Società mediante aumento di capitale, per un importo minimo pari a 15 milioni (pari al versamento in conto futuro aumento di capitale di cui infra) e sino ad un importo massimo pari al 10% dell’attuale capitalizzazione del mercato […]“.