La Juventus attende il finale di stagione per mettere a ferro e fuoco la questione relativa ai riscatti. Tra questi c’è anche la questione Renato Veiga, giocatore che a differenza di altri colleghi giunti nella scorsa sessione invernale non sta deludendo le aspettative. La dirigenza sarebbe dunque in attesa delle condizioni che potrebbe avanzare il Chelsea, ovvero della cifra richiesta ai bianconeri affinchè il portoghese si trasferisca a Torino definitivamente.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, il riscatto di Veiga potrebbe concretizzarsi a cifre tutto sommato accessibili, in virtù della scarsa considerazione che i londinesi hanno sempre avuto rispetto al ruolo del classe 2003. Una circostanza che potrebbe far comodo alla Juventus con l’avvenuta riuscita dell’operazione che non dovrebbe destare paticolari preoccupazioni.
Juventus-Veiga, la cifra del riscatto
Tra i giocatori arrivati a gennaio, Veiga è tra i profili che si sono ritagliati uno spazio importante sin da subito. Il difensore portoghese, nonostante la situazione complessa che ha caratterizzato le ultime gare della Juventus, ha dimostrato quando chiamato in causa di meritare in posto nella rosa bianconera, con il riscatto sempre più vicino.
In tal senso, la Juventus ha portato alla Continassa il classe 2003 in prestito secco oneroso per quasi 5 milioni di euro totali. Tuttavia, il Chelsea valuta il cartellino di Veiga 33 milioni di euro più bonus. Una cifra che potrebbe essere comunque rivista in sede di contrattazione, visto le ultime indiscrezioni che catalogherebbero il riscatto del portoghese a cifre accessibili.
Per conoscere il prezzo effettivo che la Juventus dovrà sborsare per Veiga dunque bisognerà attendere il finale di stagione. Nonostante l’indiscrezione riportata in precedenza, è bene sottolineare come anche in questo caso la qualificazione o meno alla Champions League potrebbe rivelarsi decisiva. Proprio per questo, non è da escludere che la cifra del riscatto da accessibile potrebbe diventare contestualmente tutt’altro che bassa.
