Luciano Spalletti prepara una mossa inattesa nelle ore che precedono la sfida di Champions League contro il Bodo/Glimt. E il nome coinvolto non è uno qualunque. Khéphren Thuram, considerato uno degli uomini-cardine della Juventus e reduce da settimane in cui il suo valore di mercato è schizzato verso l’alto, potrebbe infatti partire dalla panchina. Una scelta audace, figlia di valutazioni tattiche e legate alle condizioni del campo.

La certezza Locatelli e il ballottaggio decisivo
Nel cuore della Juventus non si discute la presenza di Manuel Locatelli, il faro che Spalletti vuole al centro della manovra. Accanto a lui si apre il vero nodo: schierare il fisico e la corsa di Thuram o puntare sulla qualità di Adzic, protagonista con il Montenegro e in evidente crescita? La sensazione, sempre più concreta, è che l’allenatore abbia deciso di imboccare la seconda strada.
Perché Spalletti può rinunciare a Thuram dal 1’
Thuram resta un giocatore determinante e nelle idee del club rappresenta un punto saldo per il futuro. Ma a Bodo il discorso cambia. Il francese porta forza, inserimenti e recupero palla: doti che Spalletti vorrebbe sfruttare nella parte finale della gara, quando gelo, stanchezza e spazi più larghi possono esaltare le sue caratteristiche. C’è poi un altro fattore: arriva da un recente affaticamento e il tecnico vuole evitare rischi inutili.

Adzic-Locatelli: la coppia per dominare il possesso
Il vero motivo della possibile esclusione di Thuram è soprattutto tattico. Il campo sintetico norvegese richiede precisione, rapidità di pensiero e una gestione del pallone pulita. Adzic, per natura, è un giocatore più vicino a un play puro: tocco fine, testa alta, tempi di gioco fluidi. Con Locatelli può formare una coppia più tecnica, ideale per proprio tipo di partita. Il gol su punizione in Nazionale ha ulteriormente rafforzato le sensazioni: Adzic è nel suo miglior momento.
L’idea per l’attacco: Openda in pole su David
Davanti, Spalletti sembra orientato a puntare su Loïs Openda (favorito nel duello con David) supportato sulla trequarti dal dinamismo di McKennie e dall’imprevedibilità di Conceiçao. Una struttura offensiva che richiede un centrocampo fluido e tecnico, ancora una volta un indizio verso Adzic.

