É stata la partita dei due ex, Dusan Vlahovic e Moise Kean. I due bomber però, non hanno inciso come si deve. Al Franchi finisce 1-1 tra Fiorentina e Juventus. I bianconeri non riescono a vincere e continuano la loro serie di pareggi. Luciano Spalletti schiera in campo la solita formazione tipo.
La squadra bianconera ci prova, mettendo in mostra un pressing alto. Vlahovic, fischiato e insultato dai tifosi, si conquista anche un rigore, annullato poi dal VAR. Il primo tempo è una girandola di emozioni. Kean colpisce la traversa per i viola, ma a sbloccarla è quello che sarebbe dovuto essere un esubero. All’ultimo dei sei minuti di recupero del primo tempo, un tiro di Locatelli trova Vlahovic sulla ribattuta. Il pallone torna a Kostic. Il serbo, con un tiro al volo rasoterra, batte De Gea e porta in vantaggio i suoi. Nonostante tutto si segnala un primo tempo molto nervoso, anche a causa di ciò che è accaduto al numero 9 serbo, con il capitano viola Ranieri che, dopo due avvisi dello speaker, è andato sotto la curva a calmare i suoi.
Nel secondo tempo la Fiorentina ci crede e riesce a trovare un gol con una splendida combinazione tra i due ex bianconeri. Dopo soli tre minuti del secondo tempo Kean serve Mandragora che infila sotto la traversa con un potente tiro di sinistro da fuori area. Entrambe le compagini hanno occasioni per far girare la partita dalla loro parte. Non succede nulla di rilevante e il match si avvia verso la sua conclusione sul punteggio di 1-1.

Tanti errori e sufficienza ma nessun bocciato
É una Juventus che al Franchi ha giocato con tanta sufficienza e commettendo tanti errori. Nessuno ha commesso errori gravi, ma in fase di impostazione tante volte la Juventus ha mostrato poca cattiveria e poca sicurezza nelle azioni, perdendo il pallone e facendo ripartire i giocatori della Fiorentina, che spesso si sono resi pericolosi.
Di Gregorio senza colpe, difesa promossa
Per quanto riguarda Di Gregorio, il portiere bianconero non ha alcuna colpa sul gol di Mandragora. Il gol del giocatore viola è un autentico capolavoro, in quanto ha tirato un tiro perfetto che si è infilato all’incrocio dei pali. Per il resto compie alcune parate che hanno salvato il risultato.
La difesa si dimostra attenta e abile a fermare le offensive dei padroni di casa. Kalulu e Kelly sono su ogni pallone. Il braccetto francese è anche abile in fase offensiva, mettendo spesso palloni pericolosi, come quello che ha portato al gol del vantaggio di Kostic. Kelly invece è ottimo in fase di recupero palla, con ottimi anticipi e ottimi interventi ad intercettare i palloni vaganti.
Koopmeiners invece, in questo nuovo ruolo di braccetto sembra trovarsi a meraviglia. Oltre ad intercettare palloni è il vero fulcro del gioco bianconero. Imposta, avanza, corre e si inserisce. Prova ogni tanto il tiro, senza riuscire a sbloccarsi.
Kostic trascinatore, Locatelli in crescita. Deludono Cambiaso e Thuram
Il centrocampo si divide sia sulle fasce che nei mediani. Stupisce il capitano Locatelli. Bene in fase di interdizione e di recupero palla. Mette grinta nella riconquista. Sicuro nei passaggi, seppur semplici. Prova anche il tiro, sfiorando in una occasione la gioia personale.
Sulle fasce continua a sorprendere Kostic. Il serbo trova il gol con un tiro capolavoro, ma ciò che stupisce è la sua voglia di incidere e dimostrare che la Juventus si sia sbagliata a non aver fiducia in lui e a cederlo in prestito. Il gol, con un violento rasoterra al sesto di recupero del primo tempo, è solo l’ultima di tante giocate positive di questa partita.
Meno bene invece Thuram. Si vede poco in fase di non possesso e in fase offensiva non è mai pericoloso. Si salva solo per qualche intercetto e qualche chiusura in fase difensiva
Per quanto riguarda Cambiaso continua un momento un po’ negativo da parte dell’esterno azzurro. Una partita di alti e bassi, con alcune cose buone e altre da migliorare.
Yildiz sottotono, Mckennie ci mette tanto cuore
Sulla trequarti Yildiz sta vivendo un periodo difficile. Doveva essere, a quanto detto da Spalletti in conferenza stampa, lo spacca-moduli e lo spacca-schemi. Il turco non incide e non riesce a mostrare il suo valore. Cerca sempre la giocata in solitario, nonostante avesse sempre un raddoppio di marcatura con Pongracic e Dodò.
Mckennie invece ci prova come suo solito, mettendoci tanto cuore e tanta grinta. Prova due volte a cercare la gioia personale. In difesa commette si due falli ma abile nei duelli. Sulla fascia destra corre, attacca e difende ma senza incidere.
Vlahovic nervoso, i cori non aiutano
Per quanto riguarda Vlahovic, si nota il nervosismo del serbo nel tornare nella sua vecchia casa. I tifosi viola lo insultano e non lo aiutano. Si procura un rigore grazie a una giocata clamorosa, un colpo di tacco per liberarsi di Pablo Mari, che lo trascina giù. L’arbitro però, richiamato al VAR, ravvisa un fallo del serbo e annulla tutto. Non riesce ad incidere e a vendicarsi con un gol dei cori dei suoi ex tifosi.
Le riserve non incidono
I subentrati bianconeri, entrate per provare a dare la scossa ai bianconeri, non incidono.
Cabal e Miretti, entrati al 66 per Kostic e Thuram, entrano in campo nervosi e infatti vengono entrambi ammoniti per falli rispettivamente su Kouadio e Fortini.
Cambiaso prova a dare frizzantezza al reparto offensivo con i suoi dribbling. Prova anche la conclusione che si spegne sull’esterno della rete.
Openda e David, entrati rispettivamente per Vlahovic e Yidliz, giocano poco tempo e non riescono nemmeno a provare a mettersi in mostra.

